(Piero Giannico per iVolleymagazine.it) Ad una settimana dalla fine dei mondiali di pallavolo maschile organizzati in Italia è tempo di bilanci, soprattutto in termini di ascolti televisivi. Rai2 ha raccontato le gesta degli azzurri di Blengini, confermando il grande seguito della pallavolo, inteso come sport nazionale e di grande appeal, dopo il calcio. Non solo abbattuto il muro dei 30 milioni di ascolti che hanno permesso una migliore veicolazione della pallavolo nelle case degli italiani, ma sono i numeri a sancire l’efficacia di portare in chiaro e su Rai2 la pallavolo maschile (come del resto quella femminile).
Ne abbiamo parlato con Paolo Lugiato, ex Amministratore Delegato della UYBA e advisor di Auditel, l’unica società in Italia ad occuparsi della rilevazione degli ascolti televisivi. “Il legame Rai-Federvolley per fruire della pallavolo in chiaro ha permesso questo risultato importantissimo in termini di ascolti, che ha portato a superare il tetto dei 30 milioni. Se andiamo ad analizzare anche l’ascolto medio di ciascuna partita siamo passati da 1.722.161 di Italia-Giappone (share del 9,56%) ai 3.015.276 di Russia-Italia (share 15,99%) fino ai 3.261.199 di Italia-Serbia (share 13,39%). Anche dal punto di vista dei “contatti”, l’Italia del volley maschile ha avuto un crescendo. Da Italia-Belgio in poi i dati parlano chiaro con una costante di oltre 6 milioni di contatti unici a partita fino a toccare i 9.518.824 di Italia-Polonia, dove per almeno un minuto gli italiani hanno seguito le gesta dei ragazzi di Blengini nella sfida decisiva per l’accesso alle semifinale”.
Paolo Lugiato pone l’accento su alcuni dati statistici: “Se prendiamo in esame Italia Serbia vediamo che il 41,99% dei telespettatori erano teenagers, mentre il 23,89% delle persone davanti alla tv erano over65, il che dimostra come la pallavolo sia sport seguito da tutte le fasce di età. Non è un caso se sia il volley maschile e sia quello femminile si attestino subito dietro al calcio come sport di squadra praticato dagli italiani giovani e che ha un largo seguito anche tra i meno giovani. Se poi si analizza il seguito dal punto di vista geografico, si può apprezzare come la Lombardia (17.98%), il Veneto (12,12%) e l’Emilia-Romagna (10,04%) siano le regioni con la più alta percentuale di spettatori”.