Pallavolo Azzurri – Blengini: Italia e Club insieme per rinascere

Quali cose pensa che sia indispensabile fare?
“C’è un discorso che domina, che come primo paletto vede quello della salute delle persone, come secondo paletto è quello della responsabilità grande e importante dopo tutto quello che c’è stato. Pur di riprendere avevamo preso in esame anche la possibilità di farlo all’aperto almeno per un tempo determinato. Se pensiamo alla ripresa dobbiamo pensare ad un processo progressivo, che ci avvicini alla solita metodologia”.
Un lavoro che coinvolgerà tutto il gruppo?
“C’è la volontà di far lavorare gli atleti, che in generale sono da tanto tempo fermi. Poi scendendo, in base alla possibilità, programmare un lavoro solo per i giovani che dovendo ancora migliorare il loro bagaglio non devono perdere tempo. Infine ci sono alcuni atleti, che devono tornare in palestra anche al di là dell’interruzione prolungata per risolvere alcuni problemi fisici personali: penso a Matteo Piano che è fermo da otto mesi, a Nelli che ha accusato diversi problemi durante gli ultimi mesi, a Lavia che a causa di un ginocchio si è fermato più di un mese durante il campionato. 3 o 4 hanno urgenza, almeno con quelli occorre lavorare. Unendo tutto si farà quello che si potrà fare. Anche alla luce del nuovo protocollo credo che sia doveroso provarci, ma che non vuol dire fare un tentativo, ma capire l’importanza della ripresa, per poi se la situazione continuerà a migliorare riprendere quelle abitudini di lavoro necessarie”.
Un eventuale attività che rischia di scontrarsi con quella dei club?
“Vedremo come la situazione evolve. Fermo restando che c’è da tenere conto lo spazio da riservare ai club, che in una estate come questa possono pensare ad un campionato meno compresso e meno stressante, con i giocatori subito a disposizione. E’ un assurdo pensare ad una sovrapposizione tra le due attività, come succede normalmente, in una situazione come questa che non ci sono manifestazioni agonistiche”.

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