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Pallavolo Storie – Marko Ivovic, una carriera in giro per il mondo, pronto a giocare ancora in Russia, il sogno di giocare le Olimpiadi sinora sempre svanito

Ha giocato in tutte le latitudini in giro (Turchia, Francia, Polonia, Russia e Brasile) per il mondo da sette stagioni scende in campo nella Superleague russa e dichiara apertamente che vorrebbe rimanerci anche nel prossimo campionato. Marko Ivovic, classe 1992 193cm) è uno degli uomini della grande generazione serba, quella dei Podrascanin, Atanasijevic, Lisinac, solo per citarne alcuni che non ha avuto la soddisfazione di partecipare ai Giochi Olimpici.
Intervistato da Bo Sport il martello ha parlato del suo arrivo in Russia, del suo futuro e dell’obiettivo di raggiungere la qualificazione olimpica, che lui e molti della sua generazione meriterebbero per nobilitare ulteriormente una carriera di altissimo livelo Nella stagione 2015/16, hai giocato per Belogorye con Sergei Tetyukhin in una delle sue ultime stagioni.
TETIUKHIN – “Ad essere onesti, all’inizio non potevo credere di essere stato ingaggiato a Belgorod. Era molto felice. Avevo opzioni economicamente più vantaggiose, ma sono uno di quelli che non considerano i soldi la cosa più importante nella vita. Questo è un fattore importante, ma non sempre il principale. Per me, il motivo principale per trasferirmi a Belogorye è stato Tetyukhin. Volevo davvero giocaree spalla a spalla con un tale maestro. È una figura non solo per la pallavolo russa, ma per l’intero mondo della pallavolo. Ho imparato molto da lui, non solo in termini di gioco, ma anche di attitudine al lavoro, amici. Avevo allora 25 anni e sono sicuro che lavorare con Sergey mi abbia aiutato a diventare una persona migliore. Almeno subito dopo quella stagione a Belgorod, abbiamo vinto la World League con la squadra serba e sono stato riconosciuto come MVP del torneo.
ITALIA – Marko ha giocato in quasi tutti i più forti campionati al mondo, ma non nella nostra SuperLega: “C’è sempre stata voglia di giocare in Italia. – ha sottolineato, Quello è uno dei campionati più forti del mondo. E la vita lì è attraente: un ottimo clima, tanto sole. C’erano offerte, ma non troppo interessanti per me. Non esisteva un’opzione del genere che mettesse d’accordo sia i miei obiettivi che quelli del club”.
RUSSIA – “Mi sento a mio agio in Russia. Buono anche il livello del campionato. Ma ci sono, ovviamente, anche degli svantaggi: lunghe distanze, lunghi voli. Tuttavia, sono propenso a restare, anche se non ho ancora preso una decisione definitiva. Ci sono anche proposte da altri campionati europei”.
OLIMPIADI – “Con il gruppo della nazionale stiamo insieme da circa dieci anni. Ci sono state vittorie e fallimenti molto grandi. nostra qualificazione per le Olimpiadi sarebbe un’ottima sceneggiatura per un film drammatico. Di recente si è svolto il sorteggio per i tornei di qualificazione e abbiamo conosciuto i nomi delle nostre rivali. Non ha senso fare grandi promesse. Lasciatemi solo dire che faremo del nostro meglio per arrivare a Parigi 2024. La cosa più importante è che tutti i ragazzi siano sani e nella loro forma migliore. Ora Igor Kolakovic è tornato ad essere il nostro allenatore, con il quale abbiamo giocato tutti nella nazionale serba. Lotteremo. Rendendosi conto che questa è l’ultima possibilità, tutti sicuramente daranno il masimo come mai prima d’ora”.

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