
“Il mio grazie va fin da subito a quei giocatori meravigliosi che ci hanno permesso di vivere oggi il sogno della SuperLega e complimenti alla dirigenza che ha saputo guardare lontano riuscendo a fare un altro salto di categoria. Ci attende una scommessa difficile, ma siamo in grado di affrontarla da un punto di vista strutturale e dirigenziale. Quando due anni fa ho accettato di guidare l’A3, l’ho fatto con passione e determinazione sapendo che poteva nascere davvero quel seme che avrebbe permesso a Catania di tornare a certi livelli nel mondo ella pallavolo. Di quello che abbiamo conquistato ne sono emozionato e orgoglioso. Ricordo con affetto i miei anni in A1 a Catania, dall’87 al 90, e rifare la SuperLega sarà meraviglioso e impegnativo ben sapendo che dovremo scendere in campo non solo per noi, ma per una città, Catania, e per la Sicilia che ci seguirà nei match. Non vedo l’ora di mettermi a lavoro”.
“E’ un cerchio che si chiude. Da Catania sono partito da giocatore e a Catania torno da allenatore, per vivere una stagione in una piazza con un’innata ambizione e tradizione pallavolistica. Mi ha letteralmente travolto l’entusiasmo di questa società che ha tanta voglia di fare in più Catania è sempre stata nel mio cuore, per questo mi sono sentito subito pronto ad essere parte di questo progetto, in una veste per me nuova. E’ una sfida e sono pronto a dare massimo impegno e disponibilità per un anno importante. Il campionato sarà nuovo e difficile per tutti, la SuperLega per noi è come l’Olimpo, ma sono sicuro che andrà tutto per il meglio. Alla città dico di sostenerci come sa fare, i catanesi sono abituati alla grande pallavolo e sapranno starci vicini e sostenerci. Catania meritava la SuperLega e per questo dobbiamo dire grazie a questi dirigenti che hanno dato vita a qualcosa che poteva essere solo un sogno e che invece è la nostra realtà”.
