Pallavolo Parigi 2024 – Danesi alla Rai: “Non sono scaramantica puntiamo all’oro” Antropova e Fahr al settimo cielo
(Sergio Martini per ivolleymagazine.it) L’Italvolley femminile raggiunge per la prima volta la semifinale alle Olimpiadi, battendo la Serbia ora si giocherà l’ingresso in finale con la Turchia. Danesi e compagne possono giocare per conquistare quella medaglia che manca in bacheca. Al termine del match ai microfoni della Rai arrivano capitan Danesi, Kate Atropova e Sara Fahr ovviamente raggianti:
“La fascia di capitano che porto al braccio me la alleggeriscono le mie compagne – commenta il capitano azzurro Anna Danesi – Siamo un gruppo meraviglioso e lo abbiamo dimostrato ancora una volta e ogni tanto non mi rendo conto di essere il capitano di questa squadra.
Lo dicevo oggi al mio fidanzato come il fatto di essere alle Olimpiadi e ogni tanto mi ricordo di esserlo quando le emozioni si amplificano come quelle che ci siamo regalate stasera. E lo dico, non sono scaramantica, puntiamo all’oro. E siamo qui per quello anche se poi ogni medaglia può andare bene. E anche in semifinale i pensieri vanno a quel colore di medaglia. Stasera abbiamo giocato una bellissima partita contro un avversario che ci aveva dato qualche problemino in questi anni. Vincere qui e in questo modo ci fa capire quanto siamo forti. Inutile dire che tanto ci hanno dato Velasco e il suo staff formato di allenatori importanti.
Credo però che tutte noi abbiamo fatto uno step di maturità e ci siamo posti un obiettivo, andiamo avanti. Anche l’Italia maschile è molto forte e questo mi rende contenta per il movimento e per chi ci segue da casa e stiamo scrivendo qualcosa di incredibile per arrivare… là con entrambe le squadre”

Anche Sara Fahrè sulla stessa lunghezza d’onda delle compagne.: “Una grande emozione ma ora l’obiettivo diventa un altro. Dobbiamo resettare e trovare ognuna le sue motivazioni. Dobbiamo divertirci ma allo stesso tempo essere concentrate e aggressive come lo siamo state con la Serbia. Tutto qui. L’obiettivo? non si dico , non lo dico ma penso che lo conoscano tutti. Le nostre avversarie sono uscite in lacrime come noi avevamo fatto a Tokyo. 

