Pallavolo LeNostreInterviste – La nuova avventura in panchina della ‘Leggenda Azzurra’ Paola Cardullo
(Laerte Salvini per iVolleymagazine.it) Una nuova pagina si apre nella storia sportiva di Paola Cardullo, leggenda della pallavolo azzurra, prima icona del ruolo del libero. Dopo una carriera costellata di successi in Italia e all’estero, culminata con un oro mondiale nel 2002 e ben 286 presenze con la maglia della Nazionale, Cardullo intraprende ora un percorso del tutto inedito: sarà assistant coach della Cuneo Granda Volley, entrando a far parte dello staff tecnico guidato da coach Salvagni. Una sfida diversa, ma non meno entusiasmante, per chi ha sempre vissuto la pallavolo con passione, dedizione e spirito di squadra.
LA CHIAMATA – “Per me è un’avventura completamente nuova – ci racconta Cardullo – È successo tutto un po’ per caso. Quest’anno ero già a Cuneo, ma in un ruolo diverso. Poi mi è stato chiesto di restare nello staff tecnico, e ho deciso di accettare. Allenare e giocare sono due esperienze molto diverse. Non so bene cosa aspettarmi, ma sono carica, emozionata e desiderosa di iniziare. Questa nuova dimensione mi stimola molto.”
CRESCITA – Con un roster giovane e con tante ragazze in rampa di lancio, il lavoro quotidiano sarà fondamentale: “Avremo molto da fare, ma siamo pronti e ben predisposti. La crescita del singolo atleta sarà centrale. Ogni giocatrice ha grandi margini di miglioramento, e lavorare per farli emergere sarà ciò che ci darà più soddisfazione a fine stagione”. Tra queste spicca la giovane Bardaro, che dopo aver vinto tutto a Conegliano, ha scelto Cuneo per vivere l’A1 da protagonista: ”Il ruolo del libero è delicato e tanto si costruisce in allenamento. Anna viene da una realtà di altissimo livello e ha le basi giuste. Ora, però, è il gioco vero a fare la differenza: è lì che arriva la vera maturazione”.
L’EVOLUZIONE DEL RUOLO – Paola Cardullo (qui accanto nella foto Galbiati-Pizzi) è stata una pioniera nell’interpretazione moderna nel ruolo, per un gioco sempre più dinamico e veloce. Chi meglio di lei può descrivere le qualità del libero moderno: ”Attenzione, lettura del gioco e pazienza – la sua analisi – Non si può arrivare ovunque, ma con determinazione e voglia si può costruire una base solida. L’allenamento, in questo senso, resta la chiave per sviluppare tutte queste qualità. Ciò che conta è l’allenamento. Se le giocatrici vengono guidate e allenate nel modo giusto, possono acquisire anche ciò che sembra mancare. Nulla è precluso”.
Nonostante il calendario fitto della Serie A1, Cardullo sottolinea l’importanza di non trascurare i fondamentali: “Anche chi arriva in A1 ha ancora bisogno di lavorare sulla tecnica. Il problema vero sono i tempi ristretti: giocare a volte ogni tre giorni riduce lo spazio per allenare certi aspetti. Sta a noi capire, di volta in volta, dove intervenire di più, se sul singolo o sul collettivo”.
PUNTI DI RIFERIMENTO – A segnare il cammino della Cardullo sono state anche figure chiave: “Luciano Pedullà è stato l’allenatore che più ha creduto in me. Quando il ruolo del libero era appena nato, mi ha voluta con sé a Novara, permettendomi di crescere fin da giovanissima. Ma da ogni allenatore ho imparato qualcosa, tecnico, tattico o umano che fosse. Anche le compagne più esperte mi hanno aiutata a formarmi, soprattutto dal punto di
LA CUNEO CHE VERRÀ – A guidare la Honda Olivero ci sarà Francois Salvagni, tecnico dal profilo internazionale: ”Lavorare con un allenatore con la sua esperienza sarà prezioso. Ha visto molte realtà, ha girato il mondo, e questo ti arricchisce di prospettive diverse. Avere tante carte da giocare è sempre un vantaggio, anche per noi dello staff.Ogni partita sarà una storia a sé. La crescita sarà graduale, e non bisogna aspettarsi tutto e subito. Ma lavoreremo tanto per costruire qualcosa di concreto nel tempo. Il progetto è pensato per durare. Speriamo davvero di riuscire ad andare avanti in questa direzione, anche se la futuribilità dipenderà da molti fattori. L’intenzione, però, è costruire qualcosa di solido”