Per anni è stato una figura chiave della nazionale argentina e dei migliori club di SuperLega. Ha vinto trofei, giocato finali e deciso il destino di grandi partite. Ora Luciano De Cecco arriva in PlusLiga come palleggiatore del Norwid Częstochowa. Perché ha scelto proprio questo club? Cosa lo affascina della pallavolo polacca? Che tipo di leader vuole essere? Ne parla in un’intervista pubblicata sul sito del Club, realizzata da Marek Osuchowski.
Benvenuto in Polonia! Quali sono le tue prime impressioni sul il nostro paese e sulla PlusLiga?
Grazie mille! Per me è un’esperienza completamente nuova: una grande opportunità in un’ottima lega, e in più un nuovo paese che finora conoscevo solo dai tornei con la Nazionale e dalla Champions League. Penso che sarà una sfida molto interessante.
La PlusLiga è considerata una delle leghe più forti del mondo. Cosa ti ha attratto di più: il livello, i tifosi, l’atmosfera?
La PlusLiga ha tutto: tifosi fantastici, un alto livello di giocatori e competizioni estremamente competitive. Ogni giorno bisogna dare il massimo, e questo mi piace.
Quali sono le tue aspettative per la prossima stagione in Polonia? È una nuova sfida sportiva o qualcosa di più?
So che è una grande opportunità. È una sfida, sia per me che per la squadra, essere competitivi per tutta la stagione. Vogliamo aiutare il club a raggiungere la migliore posizione possibile.
Il tuo trasferimento al Norwid Częstochowa ha sorpreso molti tifosi. Perché proprio questo club?
Prima di tutto, non è stata una decisione facile! Ho parlato molto con Łukasz, cercando di trovare la soluzione migliore per il club e per me. Ma come spesso accade nella vita, quando una porta si chiude, se ne apre un’altra. E credo che questo possa essere positivo per tutte le parti.
Hai parlato con qualcuno prima di decidere, qualcuno che conoscesse il club o la PlusLiga? Cosa hai sentito dire sul Norwid e Częstochowa?
Onestamente, sapevo poco. Ho parlato un po’ con Guillermo, mi ha raccontato della città. Con Juan ho scambiato impressioni sulla squadra e sulla situazione del club. Il resto lo scoprirò sicuramente una volta arrivato!
Quali obiettivi ti poni per questa stagione al Norwid? Cosa ti aspetti da te stesso e dalla squadra?
Dopo un anno altalenante, vorrei tornare al livello in cui mi piace di più giocare. Voglio aiutare i miei compagni di squadra a giocare al meglio, credo di avere ancora molto da offrire. La cosa più importante: usare le mie capacità per vincere le partite. Questo è l’obiettivo di ogni giorno.
I tifosi polacchi sono noti per la loro passione e vivacità. Ti piace quest’atmosfera?
Giocare in Polonia è sempre stata una grande sfida: i tifosi sono molto attivi, pieni di passione e amano davvero la pallavolo. Questo è uno dei maggiori valori di questa lega.
Che messaggio vorresti dare ai tifosi del Norwid prima della stagione?
Venite alle partite, divertitevi, godetevi la pallavolo. E noi, come squadra, faremo di tutto per portare il Norwid il più in alto possibile in classifica.
Per anni hai giocato in club di punta della SuperLega e hai vinto tanti trofei. Quali lezioni hai imparato da quella fase della tua carriera?
Ho imparato che è sempre più difficile riuscire a vincere. I successi non sono un caso, sono il risultato del lavoro di tutto il club: dal presidente alla persona che si occupa dell’attrezzatura. Senza un obiettivo comune, non si può vincere.
Qual è la differenza tra la pallavolo in Italia e quella in Polonia, in termini di stile di gioco, cultura sportiva o approccio ai giocatori?
Ho avuto la fortuna di giocare in una delle migliori leghe del mondo. Le differenze tra le leghe le scoprirò sicuramente solo col tempo, quando inizierò ad allenarmi e a giocare in Polonia. Chiedimelo di nuovo alla fine della stagione, allora ti saprò rispondere meglio!
Sei uno dei palleggiatori più esperti del mondo. Come è cambiata la tua visione del ruolo del palleggiatore nel corso degli anni?
L’aspetto mentale è quello che è cambiato di più. Mantenere il livello delle aspettative altrui, questa è la cosa più difficile. Anno dopo anno, senza sosta.
Da palleggiatore, hai un tipo di attaccante preferito? Con quale giocatore ti trovi meglio a collaborare?
Vedrò giorno per giorno con chi avrò la migliore intesa. Mi è sempre piaciuto giocare velocemente dal centro e potenziare i miei attaccanti. Ma è un lavoro di squadra che va oltre la pallavolo, che si costruisce soprattutto durante gli allenamenti insieme.
Come sei fuori dal campo? Cosa ti piace fare nel tempo libero: viaggi, musica, cibo?
Onestamente? Poco. Cerco di passare tempo con la mia famiglia e il mio cane, che viaggia con me. Riposo, a volte a casa, a volte fuori. Vivendo da inverno a inverno, tra Europa e Argentina, ho imparato che casa significa pace.
C’è qualcosa che vuoi assolutamente vedere o fare in Polonia? Hai già una lista di posti da visitare?
Visiterò sicuramente nuove arene, incontrerò nuove persone e una nuova cultura, in ogni senso. Il resto? Vedremo cosa succede!
Ti senti oggi un mentore per i giocatori più giovani? Quali valori cerchi di trasmettere loro?
Non so se sono un mentore, ma vorrei che i giovani vivessero la pallavolo con passione, gioia e obiettivi reali. Vorrei aiutarli, in campo e fuori. Ma so anche che la nuova generazione è diversa dalla mia, quindi anch’io imparo e cerco di adattarmi al gruppo.
Quali sono i tuoi piani per il futuro, sportivi o di vita? Pensi di allenare o qualcosa di completamente diverso?
Decisamente NON sarò un allenatore! Penso che il mio futuro sarà lontano dalla pallavolo. Ma… mai dire mai. Ce lo dirà il tempo!