(Carlo Lisi per iVolleymagazine.it) Sulla panchina della Slovacchia, la prima avversaria delle Azzurre al Mondiale, ci sarà il volto noto di Martino Volpini, allenatore pisano, che dopo positive esperienze in Italia si trasferito in Polonia, continuando a collezionare esperienze con rappresentative di altri paesi: nell’estate 2024 con la nazionale cubana maschile e quest’anno con il sestetto slovacco femminile, con cui parteciperà al Mondiale thailandese.
“La prima partita ce l’abbiamo contro l’Italia. – ci ha sottolineato all’inizio della nostra chiacchierata – Sarà una emozione unica: affrontare atlete e lo staff con cui ho lavorato negli ultimi anni. Sarà una strana sensazione quando sentirò l’Inno di Mameli. Poi mi concentrerò a lavorare pensando alle sfide contro Cuba e il Belgio in cui vogliamo cercare di fare un colpaccio”
Caro Martino, raccontaci come è iniziata questa avventura con la nazionale di Bratislava? “L’opportunità di lavorare con la nazionale slovacca è nata grazie al loro allenatore Michal Masek, che lo scorso campionato ha allenato a Resovia in Polonia. Ci siamo incontrati e conosciuti. Alla fine di aprile mi ha chiesto di far parte dello staff della sua nazionale, che avrebbe partecipato per la prima volta al Mondiale. Il mio compito di assistente allenatore e mi occupo specificatamente della fase battuta e ricezione, durante gli allenamenti della settimana sino allo studio di questa fase della squadra avversaria.
Con quali ambizioni? “La Slovacchia con i risultati conquistati nella European Golden League, che le hanno permesso di avanzare nel ranking Mondiale. Da esordienti il nostro obiettivo sarebbe quello di passare il turno. Un risultato che non sarà facile perché nel nostro girone ci sono Italia e Belgio, squadre molto esperte, oltre Cuba. Alla guida delle Azzurre c’è Julio Velasco con cui lavorato 2 anni fa quando lop allenava a Busto ed io svolgevo il ruolo di DS. Nel roster dell’Italia ci sono le campionesse che ho allenato nel 2021 quando abbiamo vinto la prima Champions”.
Prima Cuba maschile, poi la Slovacchia femminile. Una grande salto: “Le esperienze sono completamente diverse. I giocatori cubani sono atleti molto evoluti con esperienza e sopra i 30 anni. Questa Slovacchia invece è un gruppo davvero giovane con poca esperienza. In questo gruppo il lavoro dello staff è completamente diverso. In questo gruppo stiamo lavorando molto a livello tecnico, ma anche sulla tattica. Mentre i cubani sono atleti evoluti di altissimo livello e c’era solo da sistemare alcuni particolari. Stiamo partendo da zero costruendo le basi da zero. Anche per questo il tecnico mi ha chiesto di portare la mia esperienza dei lavori ad alto livello svolti negli ultimi anni quando ho lavorato con Velasco, Gaspari e Santarelli”.
E dopo il Mondiale? “Il prossimo rimarrò al Metalkas Pałac Bydgoszcz in Tauron Liga, dove abbiamo conquistato uno storico sesti posto, miglior risultato negli ultimi 20 anni. Per affrontare il nuovo campionato abbiamo preso una banda della nazionale greca, Elena Baka, che giocherà anche al Mondiale. e un opposto francese, Victoria Faucher. Due innesti molto importanti. Il nostro obiettivo sarà di entrare ancora nei play off, magari facendo un ulteriore step centrando il quarto o il quinto posto. Avrò accanto a me nello staff un preparatore atletico italiano Nicolò Caldari che negli ultimi anni ha allenato in Francia”