A poche ore dal via dei Mondiali di pallavolo femminile in Thailandia, Anna Danesi, capitano dell’Italvolley, suona la carica. In un’intervista esclusiva a Michele Antonelli dell’Adnkronos, la 29enne centrale racconta le sensazioni della squadra guidata da Julio Velasco, pronta a confermarsi tra le migliori al mondo. Dopo l’oro olimpico a Parigi e due Nations League consecutive, le azzurre puntano al titolo iridato con la grinta di una “generazione di fenomene”.
“Ogni competizione è una pagina nuova”, spiega Danesi. “Vincere l’oro olimpico e le Nations League non è stato scontato, e il Mondiale sarà una sfida. Ma siamo cariche”. L’immagine dell’oro parigino, fissata sul suo Instagram, è un ricordo potente: “Velasco ci ha insegnato a non pensarci troppo, ma quell’impresa ci ricorda che nulla è impossibile”.
Sul piano personale, Danesi confida un avvicinamento graduale: “Dopo due settimane di stop, mi sembrava di non saper più giocare. Ora punto a essere al top per la finale del 7 settembre”. Come capitano, sente il peso della leadership: “Dobbiamo partire forte, senza lasciare set per strada, pensando punto dopo punto, come a Parigi”.
Velasco è il faro della squadra: “Ci ha tolto responsabilità e reso consapevoli della nostra forza. Ci sprona a non dare peso agli errori, trasmettendoci serenità”. Emblematico l’episodio di un allenamento recente: dopo un errore, Danesi e Myriam Silla si sono guardate, ridendo, ricordando il consiglio del ct di lasciar correre.
Oltre al campo, Danesi brilla fuori: fresca di terza laurea in Psicologia, dopo Scienze motorie e Scienze dell’alimentazione, vede nello studio un modo per “staccare dalla pallavolo”. Sul futuro, sorride: “Niente quarta laurea, magari qualche corso”.
Infine, i suoi muri, marchio di fabbrica: il video del muro in finale a Parigi, rivisto “cinquanta volte”, è un ricordo indelebile. In Thailandia, Danesi spera di regalarne altri, per scrivere un nuovo capitolo nella storia dell’Italvolley.