(Laerte Salvini per iVolleymagazine.it) La seconda stagione in Superlega con la maglia della Gas Sales Bluenergy Piacenza rappresenta per Alessandro Bovolenta un nuovo punto di partenza, carico di consapevolezze e responsabilità. Dopo un’annata in cui, ogni volta che è stato chiamato in causa, ha saputo incidere, il giovane opposto si prepara ad affrontare il campionato con maggiore maturità e lucidità, con i biancorossi guidati da coach Boninfante che avranno nell’opposto figlio del compianto Vigor uno dei punti di riferimento, nel nuovo corso del club, in una stagione in cui Piacenza tornerà anche a giocare nei palazzetti in Europa.
CONSAPEVOLEZZE – “Rispetto a un anno fa – racconta Bovolenta – mi sento molto più cosciente dei miei mezzi e di cosa significhi davvero giocare in Superlega, che per me è il campionato più difficile al mondo. L’anno scorso ho avuto bisogno di tempo per ambientarmi e capire i ritmi, ora invece so meglio che cosa richiede questo livello. È fondamentale trovare continuità, capire cosa serve in ogni momento e riuscire a metterlo in pratica, ma sempre con la squadra al fianco. Da qui voglio ripartire: con più certezze, con più consapevolezza e con la voglia di migliorarmi giorno dopo giorno”.
COMPETIZIONE – Accanto a lui ci sarà il francese Henri Leon, pari ruolo giovane e ambizioso come lui. Un confronto che Bovolenta vede come opportunità: “Tra compagni di ruolo è fondamentale restare sulla stessa linea d’onda. Se la competizione diventa negativa, rischiamo di andare contro noi stessi e contro la squadra. Invece dobbiamo essere altruisti, dentro e fuori dal campo. Io non potrò giocare tutte le partite e quindi anche lui deve essere pronto, così come io lo sarò quando toccherà a me. È un ragazzo in gamba, serio, con voglia di crescere. Non vedo l’ora di fare un percorso insieme: penso che la sana collaborazione sia la chiave per farci crescere entrambi e dare il massimo alla squadra».
Il sogno azzurro resta sempre sullo sfondo, ma Alessandro è consapevole dei passi ancora da compiere: «Sogno di vestire quella maglia da titolare, ma per arrivarci so che mi manca ancora un po’ di gioco. L’anno scorso ho avuto spezzoni e qualche partita intera, ma non la continuità che serve davvero. Fare una stagione intera in Superlega, con responsabilità vere, sarà il passo decisivo. La costanza è ciò che ti rende credibile agli occhi degli allenatori della Nazionale, e credo che quest’anno possa essere per me quello della maturazione sotto questo aspetto».
PUNTI DI RIFERIMENTO – A guidare il gruppo ci sarà Dante Boninfante, volto nuovo ma figura che Bovolenta conosce bene: «Oltre a essere un coach preparato, è una persona splendida. Lo conoscevo già da prima tramite la mia famiglia e grazie a Mattia (Boninfante ndr): con lui ho condiviso le giovanili e spesso ci si trovava anche fuori dal campo, a cena o a casa. Con Dante c’è sempre stato un rapporto di fiducia, di amicizia. Averlo oggi come allenatore è un valore aggiunto, perché so che persona è e quanto tenga a fare una stagione importante con una piazza come Piacenza. Ci lega un rapporto umano che renderà il lavoro in palestra ancora più stimolante. Non vedo l’ora di crescere insieme a lui».
Tra i riferimenti della sua crescita tecnica e umana c’è anche Romanò: “Con Yuri siamo molto amici, ci siamo sentiti anche dopo il suo infortunio e gli auguro il meglio. È un giocatore da cui ho cercato di rubare tanto, soprattutto in battuta: essendo mancino ha una tecnica particolare che lo rende un riferimento per tutti, non solo per me. La sua personalità in campo e la capacità di incidere nei momenti decisivi sono qualità che cerco di far mie giorno dopo giorno”.
CRESCITA – Il percorso di Bovolenta è stato graduale ma solido, e lo ha portato a questo secondo capitolo piacentino con la maturità di chi sa di essere ancora all’inizio: “Dall’esperienza di Ravenna, dove ho iniziato a ritagliarmi spazio, a Piacenza, ho imparato molto. Ogni tappa mi ha lasciato consapevolezze nuove. Ma sento che il mio percorso è solo all’inizio: devo ancora imparare tanto, conoscere nuovi colpi, nuove tecniche. Per me la crescita è un processo continuo, un approccio all’apprendimento costante. È così che voglio vivere questa fase della mia carriera. Sogni? Uno in particolare: andare alle Olimpiadi di Los Angeles e scendere in campo da titolare. Sarebbe il coronamento di un percorso, un sogno che porto con me ogni volta che entro in palestra”.
LA NUOVA STAGIONE – Nel frattempo, però, c’è un presente che si chiama Piacenza, con un progetto ambizioso e una squadra profondamente rinnovata. “Già dall’anno scorso ho iniziato a capire cosa significhi giocare qui – spiega –. È una società che merita tanto, una città e un pubblico che vivono di pallavolo e ti trasmettono energia. Noi dobbiamo dimostrare di essere all’altezza, di dare ai tifosi ciò che meritano. Le ambizioni sono altissime, ma è giusto così: abbiamo una squadra competitiva e vogliamo farci valere in tutte le competizioni”. Anche l’Europa sarà una novità importante: “Ho sentito tanti racconti e so che sarà un’esperienza diversa. Viaggiare, affrontare squadre con stili di gioco differenti, adattarsi rapidamente: tutto questo ti forma e ti arricchisce. Il livello non sarà sempre quello della Superlega, ma le partite saranno ravvicinate e richiederanno di mantenere un ritmo alto. Sarà una sfida stimolante, che non vedo l’ora di vivere”.
E mentre l’attesa per l’inizio della stagione si accorcia, Alessandro riassume così i suoi obiettivi personali: “Divertirmi, crescere con i miei compagni ed essere un punto di riferimento per la squadra. È questa la mia priorità: se riesco in questo, tutto il resto verrà di conseguenza”.