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Pallavolo FIVBMensWCH – Il passato ce l’ha insegnato (e De Giorgi giocatore lo ha vissuto) si può salire in alto anche perdendo una gara

Dopo la sconfitta di ieri sera contro il Belgio, paradossalmente si può dire che i match ad eliminazione diretta per Ferdinando De Giorgi ed i suoi Azzurri s’iniziano una sfida prima di quella degli ottavi: domani alle 15.30 italiane contro l’Ucraina.
L’Italia non può perdere, se non vuole abbandonare anzitempo scettro e trono. L’Italia non può perdere perché una eliminazione tanto precoce non la ricordiamo. Sono queste due considerazioni che ci fanno nascere pensieri amari, che vanno al di là dei due set perduti contro lo scatenato Reggers ed i suoi compagni.

L’aver giocato due parziali ed aver raccolto 43 punti, non sono un disonore lo diventano se si pensa a come una formazione altamente competitiva come quella azzurra abbia stentato tanto a ritrovare la strada del gioco, che poi per i tre set seguenti hanno messo in mostra i “campioni” dell’altra Italia che con grande orgoglio e la giusta determinazione, hanno riportato il punteggio in parità e ceduto soltanto sul filo di lana in un tie-break, in cui non sono stati nemmeno troppo fortunati se si rivedono gli highlights del finale di gara.
Siamo certi che De Giorgi e il suo staff avranno ragionato sulla dicotomia che si è vista nel corso di quel match. Avranno preparato al meglio la sfida ora delicatissima contro L’Ucraina, classica squadra della scuola russa, ben dotata fisicamente, disciplinata a livello tecnico, ma con tanti punti deboli da scoprire e mettere a nudo.

I tecnici della nostra scuola difficilmente cambiano in partenza il sestetto base. Probabilmente così farà ancora Fefè, ma con la saggezza che aveva anche quando scendeva in campo per contribuire a vincere 3 Mondiali di seguito. Un Mondiale si vince anche perdendo un incontro in maniera sanguinosa come contro Cuba nel 1990 in Brasile, anche lasciando nelle mani del Giappone (3-2) una sfida della prima fase in Grecia nel 1994, anche subendo uno 0-3 in un momento delicatissimo delle ultime gare iridate in Giappone nel 1998, contro la Serbia.
La squadra di De Giorgi forse non è la migliore in assoluto, ma è in grado di cambiare pelle e tornare a vincere e sognare nel giro di 48 ore.

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