(Carlo Lisi per iVolleymagazine.it) Ancora una volta l’Italia domani giocherà per l’oro mondiale. Onore e gloria a Ferdinando De Giorgi e i suoi campioni, che hanno confermato di rappresentare l’élite del movimento mondiale degli schiacciatori, sovvertendo un pronostico forse troppo generoso nei confronti di una Polonia, che nelle ultime stagioni sta perdendo molti dei suoi fuoroclasse e che non può più presentare Wilfredo Leon come un fuoriclasse vincente, considerando che il sestetto biancorosso con lui in campo ha vinto la VNL ed un Europeo, ma ha perduto le Olimpiadi di Parigi e stasera sta studiando kil gioco della Repubblica Ceca, perché il sogno mondiale è scemato contro Giannelli e compagni
Per l’Italia si tratta della seconda finale mondiale consecutiva, la sesta della sua storia dopo le edizioni del 1978 a Roma (argento), 1990 a Rio de Janeiro (oro), 1994 ad Atene (oro), 1998 a Tokyo (oro) e 2022 a Katowice (oro). Domani si tratterà della prima volta in assoluto in una finale iridata contro la Bulgaria. Per De Giorgi sarà la quinta finale della sua carriera dopo i tre titoli dal ‘90 al ‘98 da giocatore e quella del 2022 da commissario tecnico dell’Italia.
La vittoria dell’Italia è stata netta nel punteggio, limpida nel modo in cui è stata conquistata, meritata per la superiorità tecnica e tattica con cui sono state annichilite le speranze degli uomini di Grbic.
Parliamo di superiorità tecnica e tattica, perché quando una squadra a questi massimi livelli quando si vede rimontare 4 o 5 punti di vantaggio in tutti i parziali da una dimostrazione chiara di inferiorità.
L’Italia ha vinto perché si è dimostrata superiore, in campo e fuori perché le intuizioni cin cui De Giorgi ha operato i suoi cambi hanno dimostrato che accanto ai magnifici 7, che hanno iniziato a preparare la rincorsa alla finale di questo Mondiale giocato davvero in un altro mondo a Manila, c’è un gruppo altrettanto forte e preparato, pronto a rilevare i titolari in caso di necessità.