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Pallavolo SuperLega – Dragan Stankovic, 40 anni e non sentirli: “Ho ancora tanta voglia di allenarmi, di giocare e competere”

La Superlega si appresta ad iniziare e, con il secondo titolo mondiale consecutivo degli azzurri, è ufficialmente non solo il campionato più difficile al mondo, ma anche il “campionato dei Campioni del Mondo”. In questo scenario, la Yuasa Battery Grottazzolina intende ritagliarsi un ruolo da protagonista e ha puntato sull’esperienza, il carisma e la classe di Dragan Stankovic, quarant’anni da festeggiare alla vigilia della prima di campionato. Stankovic, simbolo del volley mondiale con un curriculum sterminato tra nazionale e club, e ormai marchigiano d’adozione, approda per la prima volta a Grottazzolina, ma il suo approccio alla pallavolo e alla professione rimane immutato.

“In realtà per quello che riguarda il campo non ci sono grandi novità, perché è importante quello che si fa in palestra. Due allenamenti giornalieri, lavorare duro al palas e crescere singolarmente e con la squadra: questo è universalmente importante, da tutte le parti avviene. La realtà di Grottazzolina se vogliamo è piccola ma a me questo non cambia nulla: c’è passione e mi sto divertendo veramente tanto” dichiara Stankovic.

Dopo oltre un mese di preparazione a ritmo serrato, la squadra continua a migliorarsi. “Ogni giorno stiamo mettendo qualcosina in più e migliorando in qualcosa, come normale che sia in questa fase. Ancora mancano tre giocatori all’appello per avere la squadra al completo. Sicuramente i prossimi due test contro la Lube ci daranno l’input su cosa stiamo facendo bene e su quello in cui occorre ancora lavorare al meglio. Per adesso però direi tutto come previsto e vedremo tra qualche settimana di fare il punto della situazione” spiega il centrale.

La Superlega è una sfida costante, un campionato che ogni anno alza l’asticella della difficoltà. “Sicuramente sarà un altro campionato molto tosto e che negli ultimi 5-6 anni ha sempre alzato l’asticella. Ci aspetta un campionato ancora più difficile e gli stessi ragazzi che erano a Grotta lo scorso anno sanno quanto lo sia, ma soprattutto quanto è importante dare il meglio di se stessi ogni giorno. E’ difficile fare punti ad ogni gara e siamo consapevoli di questo come del fatto che ci potranno essere momenti difficili. Ma dobbiamo mantenere la calma e lavorare sempre al top” afferma Stankovic.

Nonostante l’età, la sua motivazione a competere e a essere protagonista è fortissima: “Ho ancora tanta voglia di allenarmi, di giocare e competere. Queste sono le motivazioni che mi spingono ad andare avanti ogni giorno e cercare di fare sempre meglio. Qualche anno fa non pensavo di arrivare a 40 anni giocando, ma anno dopo anno le sensazioni continuano ad essere buone e quindi, perché non continuare in questo cammino?! Serve prepararsi sempre al meglio per arrivare alle prime gare nel migliore dei modi, poi il campo dirà se merito di giocare oppure no. In generale il fuoco dentro è dato dalla voglia di giocare e competere sempre al massimo.”

Negli ultimi giorni, l’Italia ha conquistato il suo secondo mondiale consecutivo con Fefè De Giorgi in panchina, un tecnico che Stankovic conosce bene. “La nazionale ha vinto ancora una volta nonostante la Polonia sembrasse imbattibile negli ultimi anni, insieme alla Francia. Gli azzurri però sono stati migliori nei momenti importanti. Hanno difeso un titolo ed è assolutamente difficile, grande merito a loro. Fefè lo ho avuto alla Lube al mio primo anno in Italia, e poi nella mia ultima stagione a Civitanova: parliamo di un tecnico di altissimo livello, con tanta pazienza, tanto da insegnare e che sa gestire i momenti più difficili e delicati toccando le corde giuste.”

Oggi, 1° ottobre, si terrà il primo dei due allenamenti congiunti con la Lube, alle ore 18 al PalaSavelli, seguito dal secondo appuntamento sabato 4 ottobre alle ore 17:30 all’Eurosuole. Per Stankovic, affrontare la Lube non sarà mai una partita come le altre. “Già lo scorso anno con Modena ho giocato in preseason contro la Lube un allenamento congiunto a San Severino e quindi diciamo che non è la prima volta. Per me è sempre un po’ diversa dalle altre gare perché si tratta di una squadra dove ho giocato tantissimo tempo. Ma sarà soprattutto una prova per questo gruppo, per vedere quanto siamo cresciuti e cosa dobbiamo sistemare per essere pronti alla prima di campionato.”

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