La Gruppo Consoli Sferc Brescia si conferma una delle formazioni più in forma del campionato di Serie A2 maschile, espugnando il difficile campo della Rinascita Volley Lagonegro con un netto 0-3 (25-27, 18-25, 20-25). La compagine lombarda ha dimostrato solidità e coesione, elementi che le valgono il primo posto in classifica, in attesa dei risultati delle dirette concorrenti.
Nonostante il chiassoso pubblico potentino i Tucani sono riusciti a imporre il proprio gioco. Sebbene l’inizio sia stato in salita, con qualche difficoltà al servizio e nel primo set, concluso con un serrato 25-27, la squadra ospite ha saputo trovare la chiave di volta. Il vero cambio di passo si è registrato dalla metà del secondo parziale, quando la correlazione muro-difesa di Brescia ha cominciato a funzionare alla perfezione, garantendo un pieno controllo del match. In attacco, la Consoli è risultata inarrestabile, capitalizzando i break point.
Per la Rinascita Volley Lagonegro, guidata dall’argentino Waldo Kantor, si tratta di un brusco stop dopo la vittoria della settimana precedente. I lucani non sono riusciti a bissare il successo contro Cantù, pur avendo avuto a disposizione qualche opportunità, in particolare nel set inaugurale. L’ingresso di Armenante ha provato a vivacizzare il terzo parziale, ma non è bastato a frenare lo strapotere bresciano.
I parziali (25-27, 18-25, 20-25) riflettono la crescita prestazionale di Brescia e la conferma di una squadra forte e performante in tutti i fondamentali, che ora si gode, meritatamente, la testa della classifica.
RINASCITA LAGONEGRO-GRUPPO CONSOLI SFERC BRESCIA 0-3 (25-27, 18-25, 20-25)
RINASCITA VOLLEY LAGONEGRO: Fortunato (L1), Arasomwan 4, Esposito, Raffaelli 7, Pegoraro, Cantagalli 13, Tognoni 6, Armenante 2, Sperotto 1, Andonovic, Mastracci 6, De Angelis (L2), Sanchi . All.: Waldo Kantor
GRUPPO CONSOLI SFERC BRESCIA: Rossini (L1), Cech, Cavuto 11, Solazzi, Tondo 7, Cominetti 8, Cargioli, Franzoni (L2), Mancini 5, Zambonardi, Bettinzoli, Berger 9, Ghirardi, Brozzi, Lucconi 13. All.: Roberto Zambonardi
