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Pallavolo SL – Matteo Battocchio ad “After Hours”: “Non giocano i sogni e i desideri, bisogna essere concreti”

Reduce da una vera battaglia tra la MA Acqua S.Bernardo Cuneo e la Valsa Group Modena andata in scena al Palasport di Cuneo di fronte ad oltre tre mila spettatori, coach Matteo Battocchio domenica sera è stato ospite di “After Hours, la SuperLega di notte”, in una trasmissione in cui sono stati toccati diversi temi, in primis il match appena giocato, ma anche la complessità della lotta per non retrocedere, le scelte fatte nel roster, la passione di Cuneo e l’importanza di gestirne gli umori.

Punto utileQuando si perde non si può mai essere contenti. Ma dobbiamo riconoscere i meriti avversari e dire che siamo stati bravi a vincere il quarto set e fare un punticino. Abbiamo giocato otto partite, oltre un terzo della Regular Season. Abbiamo giocato quattro scontri diretti, ne abbiamo vinti due e persi due, ma giocandone tre in trasferta. Rispetto a Cisterna e Padova ci manca una vittoria con una grande, anche se abbiamo fatto punti in casa con Piacenza e Modena. Siamo consapevoli che, per salvarti, serve una vittoria di quelle impensabili. Al di là di questo, direi che mancano sei, sette, otto punti per salvarci.

Salvezza ed esperienzaCredo che la società si sia mossa, in primis, lavorando su quello che c’era a disposizione, contando sulle forze economiche ed appeal che si ha. Sono state fatte scelte importanti e complesse. Accanto a giocatori di categoria, esperti, c’è un grandissimo numero di giocatori che la SuperLega non l’hanno mai fatta. Un gruppo eterogeneo. Ci sono lati positivi e lati più complessi da affrontare nella quotidianità.

SuperLega e palleggiatoriCi sono tanti palleggiatori molto bravi a cambiare il gioco in base a quello che serve. Cisterna ha un ottimo cambio palla. Anche nelle squadre che lottano per salvarsi, si fa fatica a trovare un palleggiatore che non sia di grande livello.

Feral, fame e umiltàSono molto contento di Feral, è un ragazzo umile che ha molta fame. In Francia entrava come cambio in battuta, poi è diventato titolare durante l’anno. Quindi è il secondo anno in cui gioca, dei quali uno non da subito e il secondo in Italia, in una squadra che deve sapere sporcarsi le mani in ogni dove. Certo, avere Baranowicz dietro aiuta.

Lacrime senza età Sono nato a Torino e ho vissuto a Torino fino a qualche anno fa, da giovane andavo a vedere le partite a Cuneo. Si respira pallavolo ovunque, l’atmosfera al palazzetto è stupenda e aiuta tantissimo. L’anno scorso, quando abbiamo vinto Gara 2 della Finale Play Off di Serie A2, c’erano signori, anche di una certa età, che piangevano e ringraziavano.

Montagne russeÈ il mio terzo anno a Cuneo e “conosco i miei polli”. Dobbiamo essere bravi a stare sul pezzo, evitando montagne russe per cui se vinci una partita sei almeno in Champions League e se ne perdi una non puoi giocare neppure in categorie più basse. Se l’obiettivo non è unico e inequivocabile per tutti, non è un obiettivo e non c’è una squadra che lavora. Dobbiamo sperare che vada tutto bene. Non giocano i sogni e i desideri, bisogna essere concreti.

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