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Pallavolo LeNostreInterviste – Flavio Gualberto conosce il valore della vittoria e cerca il tris-scudetto personale

(Laerte Salvini per iVolleymagazine.it) Flavio Gualberto conosce il significato delle difficoltà e il valore della vittoria. Centrale di esperienza internazionale, due volte campione d’Italia e alla ricerca del tris con l’Itas Trentino, il brasiliano è oggi uno dei punti fermi della squadra di Marcelo Mendez. Alla sua seconda stagione in gialloblù, dopo un’annata molto positiva, Gualberto continua a rappresentare un riferimento tecnico e mentale in un gruppo giovane che vuole restare stabilmente ai vertici della Superlega. “Quello che cerchiamo è sempre il primo posto in classifica – racconta Flavio – Abbiamo perso due partite in cui non abbiamo giocato la nostra migliore pallavolo, secondo me. Nelle ultime gare abbiamo visto che siamo cresciuti tanto: siamo riusciti a fare meglio il nostro lavoro, quello che alleniamo tutti i giorni in palestra. Questo ci dà fiducia per proseguire.”

NUOVO CORSO – L’Itas ha cambiato in estate, affidando le redini del progetto tecnico all’esperto coach Marcelo Mendez: “Il coach è un allenatore di grandissima esperienza. Ha vinto tanto in Brasile: io ero lì quando lui guidava il Sada Cruzeiro. Poi ha iniziato la sua avventura in Europa, dove ha vinto ancora. È un allenatore abituato a vincere e ci ha portato questa mentalità. Differenze enormi non ce ne sono con il passato, ma lui è molto esperto e ogni giorno ci insegna qualcosa.”
L’Itas ha scommesso sulla forza di Faure in posto due, e inserendo Ramon, chiamato, complice l’infortunio di Lavia, a essere subito incisivo. I due giocatori valorizzati in Italia da Cisterna e al primo anno in un club di vertice, ci sono guide di primo piano nello spogliatoio: ”Sento mio il ruolo di leader. Sono il secondo più grande della squadra: c’è Pesaresi che è un po’ più vecchio di me. Sento questa responsabilità. Al di là dell’età, sono uno di quelli con più esperienza nella vita sportiva. Cerco sempre di aiutare i ragazzi quando vengono da me, sia per il lavoro sia per la vita. Questo scambio di esperienze ci aiuta tanto, dentro e fuori dal campo.”

OBIETTIVI – Per Gualberto la strada di Trento è tracciata: “Sicuramente vogliamo arrivare in fondo in campionato, la sfida è vincere un altro scudetto. Se lo vinciamo quest’anno sarà il mio terzo di fila. Un obiettivo personale è vincere la Champions League, il campionato europeo. L’ho giocata una volta con Perugia e l’anno scorso con Trento, ma non l’ho ancora vinta. Quindi l’obiettivo più grande è la Champions. Come ho detto, però, la strada è lunga: dobbiamo crescere ogni giorno in palestra per arrivare ai play-off nella forma migliore possibile. Perché sono le finali a portarti a casa i trofei. Il calendario non aiuta: adesso giochiamo ogni tre-quattro giorni. La stanchezza c’è e le trasferte non sono semplici. Ma gestiamo tutto nel miglior modo possibile, tra sedute fisiche, tecniche e riposo. Abbiamo una squadra giovane, con tanti ragazzi che hanno voglia di vincere e crescere, e questo ci aiuta.”

RESILIENZA – Il segreto tra la sconfitta e la vittoria, per chi nel palmarès ha due Mondiali per club, in Italia ha alzato ogni trofeo e che con il Brasile è in seniorès da dieci anni, è la resilienza: “Un insegnamento che ho fatto mio, tanto in campo, quanto nella vita più in generale, è il concetto di resilienza. La prima cosa che abbiamo sia in Nazionale sia nei club è di non mollare mai, né nei momenti difficili né in quelli positivi. Lo sport insegna questo: puoi essere sotto 2-0 e vincere la partita, oppure puoi essere sopra 2-0 e, se non giochi bene fino alla fine, puoi perderla. Quindi non mollare mai è la prima cosa. Oggi lo sport è molto equilibrato. Se sei sotto in un set, in una partita o in classifica, devi trovare il modo di alzarti subito e ritrovare la strada giusta. Se vuoi crescere, imparare e migliorare ogni giorno, la resilienza è fondamentale.”

MARGINI – Lo sguardo va allora al presente più prossimo. Trento lotta per il primo posto con Perugia e Verona, ma la sensazione è che il meglio debba ancora venire: “Abbiamo possibilità di crescere su tutti i fondamentali. Ma quello che possiamo e dobbiamo migliorare di più è il nostro gioco muro-difesa, che però è già cresciuto tanto nelle ultime partite. Anche in attacco dobbiamo crescere e sbagliare sempre meno. La battuta è un altro fondamentale di cui Marcello ci parla spesso e ci chiede sempre il massimo. Penso che ci siamo, ma dobbiamo migliorare ancora la connessione tra muro e difesa.”

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