x

A1FDa leggereStorie

Pallavolo Storie&Personaggi – La rinascita di Elena Pietrini: l’equilibrio tra sfida e benessere

La stagione attuale rappresenta per Elena Pietrini un capitolo inedito, caratterizzato non solo dal ritorno all’agonismo, ma da una profonda ricostruzione personale. Come evidenziato da Piero Giannico per Tuttosport, l’atleta azzurra sta vivendo una fase di verità in cui il campo da gioco diventa lo specchio di un’evoluzione interiore. Dopo un lungo stop dovuto a un infortunio alla spalla e un complesso percorso di riabilitazione, la schiacciatrice è ripartita dalla Numia Vero Volley Milano, approcciando il quotidiano con una filosofia nuova: il rispetto dei propri tempi e l’ascolto di sé.

Per Pietrini, l’esperienza a Milano non è una ricerca di protezione, bensì una sfida e una responsabilità verso se stessa. La società le ha garantito il supporto necessario per affrontare il rientro dopo un anno di inattività e un intervento chirurgico, un percorso che l’atleta descrive come una battaglia contro la propria testardaggine per ritrovare la versione migliore di sé. Fondamentale, in questo processo, è il rapporto con coach Stefano Lavarini. La fiducia dell’allenatore, unita alla sua attenzione per l’aspetto mentale, ha permesso a Elena di sentirsi nel posto giusto. La vittoria della Supercoppa a Trieste ha segnato un punto di svolta simbolico, rappresentando la “luce in fondo al tunnel” dopo mesi di incertezza.

Il ritorno all’attività agonistica ha richiesto un impegno che va oltre il gesto tecnico. Pietrini sottolinea la differenza tra l’essere fisicamente guariti e l’essere realmente a disposizione della squadra. In questo, il supporto di una mental coach e di una psicologa è stato determinante. L’atleta ha affrontato apertamente il tema del crollo mentale vissuto durante il recupero, ammettendo di aver sofferto per oltre un anno di problemi profondi, tra cui depressione e autolesionismo. In quei momenti di buio, la vicinanza della famiglia e il sostegno della compagna di squadra Paola Egonu sono stati pilastri fondamentali. Egonu, in particolare, l’ha aiutata a gestire i momenti di sconforto, ricordandole che la costanza nell’impegno avrebbe portato ai risultati sperati.

Imparare ad aspettare anziché correre è stata la prova più dura per una sportiva abituata a ritmi elevati. Tuttavia, questa pausa forzata è diventata un’opportunità di crescita. La paura più grande di Pietrini è stata quella di non riuscire a uscire dal tunnel, ma superare quel timore le ha permesso di comprendere che chiedere aiuto non è un segno di debolezza, bensì di forza. È questo il messaggio che la schiacciatrice desidera trasmettere ai giovani: l’importanza del supporto professionale nelle difficoltà.

Oggi, le priorità di Elena Pietrini sono cambiate. Non ci sono grandi traguardi sportivi prefissati nel breve termine, ma la ricerca del benessere personale. Il principio cardine è chiaro: “Prima viene Elena, poi viene la pallavolo”. Con questa consapevolezza, ogni successo futuro sarà il naturale risultato di un ritrovato equilibrio tra l’atleta e la donna, in un percorso dove la salute mentale ha finalmente la stessa dignità della forma fisica.