Pallavolo LeNostreInterviste – L’esplosiva Teresa Bosso: una campionessa U21 per l’arrembante Roma
(Laerte Salvini per iVolleymagazine.it) Nella Roma arrembante di coach Cuccarini sta brillando Teresa Bosso, reduce da un’estate di riscatto culminata nella medaglia d’oro ai Mondiali Under 21. Esplosiva in posto quattro, seconda miglior realizzatrice della squadra dietro a Perovic, la schiacciatrice classe 2005 ha portato ritmo, coraggio e soluzioni tecniche a una Roma profondamente rinnovata. L’obiettivo dichiarato è chiaro: arrivare in Serie A1 non da comprimaria, ma da protagonista. Roma oggi è terza, ma l’inizio di stagione è stato a dir poco in salita, con due sconfitte inaspettate: “Siamo partite un po’ a rilento, devo dire – l’analisi della schiacciatrice – La prima contro Costa Volpino non siamo riuscite a esprimere il nostro gioco e Casalmaggiore è stato uno strascico della prima. Siamo ripartite cambiando mentalità, come fosse di nuovo la prima giornata. Abbiamo cambiato ritmi in palestra e sono molto contenta di questa ripartenza, nonostante quelle due prestazioni iniziali.”
GRUPPO – La Roma di quest’anno è un gruppo nuovo, pieno di interpreti diverse e di talenti da amalgamare. Sul tema dell’alchimia: “In campo ci sono ancora dettagli da sistemare, ma penso che il nostro sia un bel gioco. È normale manchi qualcosa, siamo a novembre. Nel complesso il gruppo è bellissimo: nonostante siamo tutte nuove, si è già creata un’alchimia che nel corso dell’anno ci porterà beneficio. Sono molto contenta di questo gruppo.”
CERTEZZE – Dal punto di vista personale, Bosso si sta ritagliando uno spazio importante: “Sono molto contenta dello spazio che mi ha dato Beppe. Siamo quattro schiacciatrici che possono trovare minuti e aiutare la squadra ognuna con le proprie peculiarità. Io sto lavorando tanto in palestra, arrivo da un Mondiale che mi ha aiutato molto dopo la stagione di Mondovì, e sono felice di portare questa crescita anche a Roma.” Fuori dal campo, la dimensione capitolina ha già lasciato un segno: “Roma ha un tifo unico. A Mondovì eravamo seguite ovunque, ma qui è diverso: l’affetto per le proprie squadre è enorme, ci tengono tanto e pretendono che ci incolliamo la maglia addosso. Anche dopo le prime due sconfitte non ci sono stati commenti negativi, ma un clima di ‘ce la facciamo’. Quest’atmosfera mi dà conforto e forza.”
SCELTE – Il Mondiale, inevitabilmente, ha segnato uno spartiacque. Sulla domanda se oggi prevalga il rimpianto di non essere andata in A1 o il desiderio di portare Roma a conquistarla, Bosso è netta: “Assolutamente la seconda. In questo momento della mia carriera ho bisogno di giocare, mettermi in gioco, uscire dalla comfort zone. Magari sarebbe stato diverso se avessi scelto subito l’A1, non lo so, ma per me adesso è meglio fare qualcosa di stimolante, prendere i miei spazi e provare a vincere un campionato. Sono molto contenta della scelta che ho fatto, e la rifarei.” Roma, per una giocatrice giovane, può essere un mondo tutto da scoprire. E le differenze rispetto al passato sono chiare: “Avere un allenatore come Beppe (Cuccarini ndr) non è scontato. Lo staff è molto preparato, fisioterapia e preparazione atletica sono di altissimo livello. Sono fiduciosa che grazie a loro possa fare quel salto di qualità che è un po’ mancato nelle ultime stagioni. I mezzi ci sono tutti.”
CRESCITA – Bosso non partiva sicuramente come una delle favorite nel sestetto delle Wolves, ma il suo impatto in un reparto di per sé davvero molto ricco, è stato evidente: “Il salto di qualità che devo fare è nella scelta dei colpi. Ho una diagonale molto forte e a volte mi rifugio lì. Devo sviluppare più soluzioni, usare il colpo giusto al momento giusto: è quello che può farmi fare un salto. E ovviamente la ricezione rimane fondamentale.” In questo percorso, contare su compagne più esperte aiuta: “Parecchio. Da quando sono entrata a Futura cerco sempre di prendere spunto da chi ho davanti. Anche in Nazionale: ognuna ha qualcosa da offrirmi, tecnico o caratteriale. Quest’anno con Chiara Mason e Giulia Angelina ho tanto da imparare e sono contenta di confrontarmi con loro ogni giorno.”
RISCATTO – Il Mondiale resta il punto più intenso del suo 2025. E la trasformazione è stata più profonda di quanto sembri: “È stata un’estate difficilissima. Arrivavo da una retrocessione, senza fiducia, e non davo per scontata la convocazione. Quando ho alzato la coppa ho pensato: cavolo, ce l’hai fatta. In quei mesi ho lavorato fisicamente, ma soprattutto mentalmente. Ho ritrovato fiducia. Quell’oro mi ha fatto iniziare col piede giusto questa stagione. Una figura che mi è stata vicino? Sicuramente Nino Gagliardi. Durante le amichevoli pre-mondiale vedeva che ero in difficoltà e cercava di aiutarmi, di mettermi nella posizione migliore per giocare e stare meglio anche mentalmente. Mi ha capita come giocatrice. E poi tutto lo staff di preparazione: sono molto grata a tutti loro.”
Foto di Marika Torcivia

