Pallavolo A1F – Carlotta Cambi: spirito da bambina e borsone da leader
Tre parole semplici, che però la descrivono in maniera impeccabile per ciò che è dentro e fuori dal campo. Carlotta Cambi è quella pallavolista con lo spirito da bambina e quel borsone che non rinuncia a portare in spalla. Negli anni ha messo dentro ori e trofei, ma forse in quella sacca c’è ancora spazio per molto altro, come scrive Riccardo Guglielmetti in questa intervista sul Corriere dello Sport

Della Carlotta di quello Scudetto, dice, è rimasto lo stile di gioco, sebbene all’epoca fosse “sprovvista di buon senso” (positivamente parlando) e la pallavolo fosse solo divertimento. Oggi, si riconosce invece nel ruolo di trascinatrice e leader, sempre più convinta nelle sue azioni e nel supportare le compagne.
Descrive Julio Velasco, tecnico della Nazionale, come un allenatore “empatico” e “a tutto tondo”, dotato di “infinita credibilità” che “ti guarda dentro” andando oltre l’essere atleta. Su Bernardi, pur riconoscendo la sua immagine di grande giocatore, ne sottolinea la capacità di essere un “grande lavoratore” in palestra, influenzato positivamente da Velasco.
La pallavolo è centrale anche in casa, con il compagno Falaschi (palleggiatore di Grottazzolina), con cui condivide e commenta le partite, ampliando i loro punti di vista da giocatori diversi. Oltre al volley e al beach volley, Cambi sta conseguendo un Master sulla disabilità, con l’obiettivo futuro di diventare insegnante di sostegno. Ha già lavorato per l’inclusione, collaborando con un Camp per bambini ciechi/ipovedenti e contribuendo a organizzare una telecronaca ad hoc per due fratelli di Cuneo al Palazzetto di Pinerolo: un piccolo gesto per una maggiore inclusione.
Tra i sogni nel cassetto, confessa, c’è il desiderio di diventare mamma, un momento che arriverà dopo aver completato il suo percorso nel volley, che sta vivendo con successo (Olimpiade, Mondiali, VNL). Riguardo Novara, l’atleta sottolinea la vittoria di Milano davanti a 12.667 spettatori (un record) e si aspetta di scoprire il vero potenziale della squadra non appena sarà al completo, superati gli infortuni iniziali, grazie all’equilibrio che stanno trovando.

