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Pallavolo LeNostreInterviste – Michele Baranowicz con la maglia della “sua” Cuneo dopo tantissimi anni, tra obiettivi societari e obiettivi personali

(Laerte Salvini per iVolleymagazine.it) Per non essere una semplice comparsa, ma provare a trasformarsi in una mina vagante pur mantenendo come bussola l’obiettivo salvezza, la MA Acqua S.Bernardo Cuneo ha puntato su un collettivo esperto, costruito attorno a senso d’appartenenza e alcune scommesse tecniche da far crescere. Alla regia di questo mix c’è Michele Baranowicz: una delle figure che meglio conoscono i campionati italiani e che, con il suo ritmo e la sua esperienza, ha dato subito equilibrio alla formazione di Battocchio, oggi all’ottavo posto nell’anno del ritorno in SuperLega.

PRIMO BILANCIO – In pochi avrebbero ipotizzato un percorso così positivo per una matricola, che in quanto tale, lo dice la storia della SuperLega, poteva pagare a caro prezzo alcune sfide nel girone di andata. Cuneo ha vinto 3-0 gli scontri diretti con Cisterna e Grottazzolina, tenendo testa al tie-break contro Padova: “Secondo me abbiamo lasciato qualcosa sul cammino – racconta il palleggiatore – perché a Padova potevamo portare un punto in più, anche contro Monza potevamo fare qualcosa in più, quindi sì, è un avvio positivo, in chiave salvezza che è l’obiettivo della società, però potremmo fare qualcosa in più. Per quanto riguarda il ritorno a Cuneo, cosa si può dire: io sono cresciuto qua, quindi ritornarci dopo tantissimi anni e rivivere certe emozioni da protagonista è bellissimo.”

IDENTITÀ – Dalla tifoseria che ha riempito in ogni match il palazzetto, a una squadra che, pur avendo nel roster diversi esordienti nella massima serie, si sta affidando ai giocatori di maggiore esperienza: “La pallavolo a Cuneo è storia, è tradizione, quindi il Palazzetto risponde sempre bene, c’è sempre tanta gente, tanti tifosi. La nostra curva è una delle più belle d’Italia, quindi rivedere il Palazzetto di Cuneo, che, a mio pensiero, è probabilmente il più bello d’Italia, sempre pieno, non fa altro che piacere. Credo che la società sia riuscita a mettere in piedi una buona squadra. C’è tanta esperienza e in alcune situazioni si è visto, anche nell’ultima fuori casa contro Grottazzolina, che è un campo complicato e sta portando i suoi frutti. Alla fine siamo in corsa con altre squadre che sulla carta lottano per la salvezza e in questo momento siamo messi un pochettino meglio. Fino ad oggi è andato tutto alla grande, e non si deve dire neanche ‘oltre le aspettative’, perché i nomi in campo qualche anno di Superlega sulle spalle ce l’hanno. In più occasioni ho ripetuto la mia gioia nel tornare a giocare con Zaystev che è un amico. Averlo in squadra dopo tanti anni per me fa solo che piacere, è una grande emozione”-

PUNTI DI FORZA – Zaystev, Sedlacek, Cavaccini e la scommessa vinta, al momento, in posto due che risponde al nome del giovane francese Feral. In mezzo la classe di Baranowicz. Questo è il biglietto da visita di Cuneo, che pur pagando qualcosa a muro e al servizio, ha trovato il suo ritmo: “Ripeto, siamo una squadra molto esperta e, che se ne dica, questo valore aggiunto può essere un’arma durante il campionato. Ci sono situazioni che abbiamo vissuto migliaia di volte e sappiamo affrontarle in modo più tranquillo rispetto ad altri. Abbiamo fatto una puntata forte sull’opposto, Feral, che sta rispondendo molto bene. Anche i centrali: Codarin, che è stato quasi sempre in A2, è una bella scoperta e sta giocando alla grande, come anche il serbo Stefanovic. Stiamo rispondendo molto bene sul campo, nonostante qualche sfortuna e qualche problematica fisica. Siamo una squadra che sa giocare a pallavolo e sa stare nelle difficoltà, perché le abbiamo già vissute: questa è sicuramente un’arma in più.”

Sarebbe riduttivo limitare la carriera di Baranowicz a uno specialista di salvezze, ma la leadership del palleggiatore è stata un elemento chiave per costruire le recenti fortune a Cisterna nell’ultimo quadriennio. Impossibile, come conferma il nativo di Mondovì, fare paragoni: “Possiamo partire dal presupposto che a Cisterna negli ultimi anni sono state costruite squadre in maniera diversa, puntando molto sui giovani e sui volti sconosciuti, che poi hanno portato numerosi frutti. Qua siamo una squadra diversa e l’obiettivo è uguale. Con gli obiettivi di salvezza, bisogna affrontare ogni partita al massimo: ogni singolo punto può fare la differenza, quindi questo deve essere il nostro modus operandi.” Sulle prospettive del progetto della MA Acqua S.Bernardo Cuneo Baranowicz non ha dubbi:”Dal mio punto di vista, ritrovare Cuneo in Superlega, per la storia che ha e il passato che ha, è sicuramente tanto di guadagnato per la Lega e non solo. È una società che sta facendo bene, si sta muovendo bene, è riuscita a creare una squadra in poco tempo, perché i tempi per chi sale dalla A2 sono molto più stretti. C’è la volontà da parte di tutti, e in questo mi sento di fare i complimenti alla società: lavorano bene e si impegnano al massimo per portare questo progetto più in là possibile e farlo crescere.”

OBIETTIVI – Sognare per Cuneo è lecito, così come per il regista che, dopo una carriera spesa ai massimi livelli, non ha mai perso quella fame agonistica decisiva per raggiungere obiettivi di prestigio: “Per me, onestamente, alla mia età penso che il mio focus sia il benessere fisico. A 36 anni è vero che il mio ruolo non è così deleterio come altri, ma mi rendo conto che il fisico è fondamentale. Se prima non avevo ben chiaro questo aspetto, adesso sì. L’obiettivo è stare sempre meglio fisicamente, per quello che mi concede la mia età, ed essere consistente durante l’arco dell’anno. Dal punto di vista sportivo, è chiaro che se chiedi a ogni giocatore se il loro unico obiettivo è salvarsi, non è possibile: ci sono obiettivi societari, che sono questi, e obiettivi personali, che sono tutto ciò che si può fare in più. Non possiamo pensare di andare a vincere Scudetti o Coppe, ma magari con un paio di punti un quarto di Coppa Italia, insomma sarebbe bello una volta raggiunto il resto.”