(Gian Luca Pasini per iVolleymagazine.it) Donnarumma ed Egonu, campioni pressoché coetanei, vengono non solo da due sport diversi, ma da due mondi diversi.
39 punti realizzati contro la Russia, nella terza gara del Grand Prix, sono il nuovo record azzurro realizzato da Paola Egonu in una gara della Nazionale, ma ci sono cose che valgono anche più di tanti palloni messi a terra o di una (importantissima vittoria dell’Italia) sono le dichiarazioni che ha fatto la schiacciatrice italiana dopo questo record circa il suo rapporto con lo studio, la maturità, le priorità che mette nella vita “Mi piace studiare, è il mio modo di staccare dalla pallavolo”, ha detto Paola ieri alla Gazzetta dello Sport.
Non una frase a effetto, non una battuta per compiacere i giornalisti, ma un dato di fatto reale. Paola è una persona giustamente ambiziosa, ma lo studio viene prima di tutto. O per lo meno lo studio deve conciliarsi con l’attività di alto livello. Questo è il messaggio che la famiglia ha sempre messo come punto fermo nella carriera di “Paolina”, anche quando questa si è trasferita per motivi di lavoro in Inghilterra. Studio First. Perché si può essere campioni e diplomati o anche laureati.
L’esempio della giocatrice del Club Italia (e il prossimo anno di Novara campione d’Italia) non è l’unico. Basti pensare a Riccardo Sbertoli che ha fatto su e giù dalla Repubblica Ceca per non mancare gli impegni con l’esame di maturità, alternando il Mondiale under 21 con gli impegni scolastici. Anche i situazioni logisticamente difficili come quelle di un impegno azzurro e con lo studio ad alternarsi con gli allenamenti. Scelte di vita, ma anche scelte educative “imposte” o “consigliate” da chi sta vicino a questi ragazzi, sia la Federazione (per quello che riguarda il Club Italia) sia la famiglia o il club per quello che riguarda gli altri.
Calcio e Volley sono non solo due sport diversi, ma due mondi diversi, non sono paragonabili le pressioni che ha sopportato Donnarumma nell’ultimo mese, ma lui al contrario di Paola e Riccardo ha deciso di rinviare l’esame di maturità e di andare invece in vacanza. Senza giudizi forse qualche domanda il sistema calcio se la deve fare per il suo futuro. Riportare l’uomo/donna al centro del progetto forse è un passo necessario.
Foto di Stefano Moroni
