#Pallavolo SuperLega – Roberto Russo: 206 centimetri di sogni

(Gianluca Montebelli per iVolleymagazine.it) Ventuno anni e 206 centimetri di talento da mettere a disposizione di Ravenna. Roberto Russo, il centrale cresciuto nel Club Italia, è pronto a spiccare il volo alla corte di coach Graziosi.
“Questa è una stagione importante per me. Ho tanta voglia di confermare quanto di bello è accaduto negli ultimi mesi. Ho fatto parte del gruppo che ha vinto i Giochi del Mediterraneo, poi, fino agli ultimi giorni ho lavorato con la nazionale maggiore, infine l’inizio di questa avventura…”.
A proposito sei andato a tanto così dalla convocazione per i Mondiali.
“All’inizio ero entrato nei raduni della nazionale come tappabuchi, ma poi, mano mano che passavano le settimane ed il gruppo si sfoltiva, io ero sempre lì… alla fine ci ho sperato, sono stato uno degli ultimi ad uscire dalla lista dei quattordici. Un po’ ci sono rimasto male, ma sono giovane, ho tempo per rifarmi. Lo prendo come un punto di partenza”.
Il ruolo di centrale è in evidente crisi di talenti, vista l’età, per te si possono schiudere definitivamente le porte della nazionale.
“Non nascondo che il mio obiettivo è quello. Il sogno che ho nel cassetto, come quello di tanti giovani, è di vestire l’azzurro in un grande appuntamento come può essere un Olimpiade, vedremo se saprò meritarmelo”.
Hai scelto Ravenna per lanciarti nella pallavolo che conta.
“Avevo tante richieste. Fondamentale è stata la fiducia che Graziosi ha in me e la possibilità, in una squadra di giovani, di puntare ad essere un titolare. Verhees è una certezza, con Elia siamo sullo stesso livello ma conto di giocare molto “.
Che obiettivi avete in vista della stagione che sta per partire ?
“La squadra è stata ringiovanita ma può far bene. La salvezza è il primo traguardo, poi si vedrà. Posso sottolineare che ci sono tutti gli ingredienti lavorare al meglio. Società, staff tecnico, giocatori, sono di alto profilo tecnico e umano. E’ un piacere fare pallavolo qui “.
Sei partito giovanissimo dalla Sicilia per andare nel Club Italia. Quanto ti ha insegnato quell’esperienza ?
“ All’inizio è stata dura staccarsi dalla famiglia e dagli amici. Però mi è servito a crescere. Ho avuto tecnici come Barbiero, Totire e Monica Cresta che mi hanno migliorato molto sotto tutti gli aspetti, creandomi un bagaglio che mi sarà prezioso “.
Solo i centimetri che ti ha regalato madre natura ti hanno portato a scegliere il volley ?
“Ma io fino a quindici anni giocavo a calcio. Poi mio zio Claudio, pallavolista, mi ha spinto a provare. Ho capito di poter diventare bravo e non ho più mollato. Avrò avuto ragione ? “.