#Pallavolo SuperLega – Matt Anderson racconta la sua storia da Modena a Modena

A poche ore dall’inizio dei suoi ultimi play off in Russia, Matt Anderson in una lunga intervista rilasciata a sport.business-gazeta.ru ha raccontato molto di sé stesso, di come è arrivato a giocare nella lontana Kazan e del perché ha scelto di tornare a Modena, la squadra che aveva lasciato sette anni fa per iniziare l’esaltante avventura allo Zenit.
Matt 32 anni, campione capace di primeggiare sia come martello, che sulla diagonale del palleggiatore ha parlato ed ha ricordato come finì allo Zenit: “Avevo un contratto in Italia, ma volevo lasciare Modena. In squadra c’era stata una situazione confusa che aveva influenzato i risultati ed impedito di trovare un buon rapporto tra i giocatori. A Modena è un posto dove è difficile giocare a pallavolo, come a Kazan si vive solo in attesa delle vittorie. Il mio manager Luca Novi mi ha parlato di una proposta della Dinamo Mosca e che anche lo Zenit mi voleva. Non sapevo cosa scegliere. Il denaro e la durata del contratto erano gli stessi, quindi chiesi consiglio a Luca: lui mi disse Kazan è la migliore squadra del mondo. Lì o diventerai un giocatore o fallirai. E io decisi che Kazan andava bene”.
Poi sette anni dopo il percorso inverso: “Quando ho preso la decisione di lasciare lo Zenit, ho inizialmente pensato alla mia carriera, ma la mia carriera non è solo ciò che faccio in campo, ma anche le persone che mi circondano. Se sono felici, anche io sarò felice. Voglio che la mia famiglia stia bene buona e la mia ragazza fa parte della famiglia. E poi voglio prepararmi per le Olimpiadi del 2020 in modo da vincere l’oro. A Modena giocherò con altri due americani, e uno di loro è il regista della squadra statunitense Micah Christenson. Un buon rapporto, una buona “chimica” è la chiave del successo nei grandi tornei. Anche se abbiamo giocato insieme in nazionale per cinque anni, è ancora difficile trovare il migliore equilibrio in campo, come invece succede nei club”.

Foto Zenit Kazan