Capovolgimenti di punteggio, esaltazione e depressione si sono alternate in campo. Gli azzurri hanno fatto una “capatina” negli inferi prima di raggiungere la vittoria e centrare quello che è stato un risultato meravigliosamente prestigioso: la terza finale olimpica della pallavolo italiana. Il tutto in una partita che diverrà una icona, uno spot per pubblicizzare il grande spettacolo della volley
(dal n135 di iVolley del 30 agosto 2016) A caldo il primo paragone che ci è venuto in mente è con un bel tappone alpino al Giro d’Italia: salite, discese, scatti, crisi e rimonte, sino al trionfo sull’ultima ascesa del campione più atteso. A mente fredda invece ci siamo resi conti che adesso grazie ai ragazzi di Chicco Blengini, anche la pallavolo italiana e mondiale hanno il loro “Italia-Germania 4-3” ed è la semifinale tra gli azzurri e gli Usa. Probabilmente nessuno regista cinematografico prenderà spunto dal successo di Birarelli e compagni per fare un film, ma le emozioni che abbiamo vissuto quel 19 agosto 2016, sono state tante e così contrastanti che questa partita, magnifico spot del volley nell’era del rally point system, verrà sempre ricordata e considerata come l’esempio più pratico di come la pallavolo sia uno sport che regala emozioni e spettacolo.
Come è andata lo sapete tutti, ma anche solo raccontarla può regalare nuovamente dei brividi.
Primo set: Anderson e compagni partono fortissimo, arrivano ad avere sette punti di vantaggio (15-8) poi l’Italia esce dal letargo, macina gioco, annulla palle set in serie (cinque) e con un ultimo sforzo chiude 30-28.
La squadra tricolore diventa padrona del campo si porta 21-18 e sembra lanciata verso il 2-0. Poi… sbaglia un contrattacco, poi arriva una murata e poi un’altra. La luce diviene tenue e gli Usa pur dovendo lottare pareggiano (26-28). I fuochi degli inferi inghiottono il gioco azzurro. L’Italia sbanda, perde l’equilibrio e frana arriva un incredibile 25-9, mai visto in una semifinale olimpica.
Gli Stati Uniti padroni comandano il quarto sino al 22-19 e già pensano alla sfida per l’oro. Quando sale al servizio Ivan Zaytsev, russo di famiglia, ma italiano nel cuore. Va in battuta e piazza tre aces su cinque servizi ed uno il dio del volley vuole che sia dentro solo di pochi centimetri (25-22). L’Italia pareggia e il tie-break è una marcia trionfale. Gli azzurri hanno vinto 15-9. In campo c’è tanta gioia e tante lacrime della felicità italiana.
Il grande spot per la pallavolo è stato girato: l’Italia dopo 12 anni torna a giocare per la medaglia d’oro. Purtroppo come accadde in quella magica notte di Città del Messico con il calcio, poi la finale non ha regalato la stessa quantità di gioia al popolo del volley tricolore.