Pallavolo nei giorni del Coronavirus – Marcello Abbondanza: “Istanbul in 7 anni non l’ho mai vista così…”

Marcello Abbondanza, tecnico della Turk Hava Yollari racconta ad Alessandro Mossini del Corriere di Bologna come si vive in questi giorni di pandemia ad Istanbul, dove la pallavolo si gioca ancora a porte chiuse: “Non è facile, soprattutto nell’ultima settimana la percezione è notevolmente cambiata. Qui a lungo sembrava di vivere un mondo finto: io ero in contatto con la mia famiglia a Cesenatico, spiegare la situazione a mia moglie, che è turca, è stato un po’ surreale. Non era un problema vissuto come da noi italiani: dalla sera alla mattina, poi, i media anche qui hanno iniziato a parlare del virus ed è cambiato tutto. Le ragazze erano tutte baci e abbracci, ora non si danno più la mano: ci stiamo allenando ma il cervello non è più con noi… Le atlete? Abbiamo fatto una riunione, ognuna ha espresso le proprie sensazioni. C’è preoccupazione, specie tra le straniere: un’americana non sapeva come fare, anche perché la Federvolley americana ha mandato una mail richiamando in patria solo le ragazze di interesse nazionale. Non ho capito la differenza: il contagio è un rischio per tutti. Il campionato prosegue, a porte chiuse: qui in Turchia non c’è quarantena, solo ora stanno chiudendo le palestre e qualche ristorante. Istanbul è una città caotica, ma negli ultimi 7 anni non l’ho mai vista così: da quando si parla del virus il traffico è molto calato, così come la gente in giro”.