Pallavolo Champions maschile – Nimir Abdel-Aziz: “Giocare alzatore? Se la squadra ne ha bisogno e lo faccio volentieri”

Se toccherà a lui (a Trento ancora si spera che Giannelli possa essere abilitato a giocare) avrà gli occhi di tutti puntati addosso. Nimir Abdel-Aziz, ci sono tante possibilità, che debba “tornare al passato”, passare dal ruolo di risolutore a quello di costruttore, quello che ha avuto per tutta la prima parte della sua carriera e che faceva piuttosto bene, tanto da essere chiamato a giocare nei più importanti campionati del Vecchio Continente: Italia (Treviso e Cuneo), Turchia e Polonia. Intervistato da Valeria Benedetti per la Gazzetta dello Sport, l’olandese ha parlato delle tre giornate importanti che la sua nuova squadra l’Itas Trentino si appresta a vivere in Champions.
BISOGNI DI SQUADRA – “Dopo aver giocato contro Vibo mi sono ricordato perché esattamente ho cambiato ruolo – ha dichiarato scherzando Nimir – La squadra ne ha bisogno e lo faccio volentieri, certo mi dà fastidio fare le cose male. Devo dire che da attaccante ora capisco meglio quello che chiedono i giocatori ma non è detto che mi venga bene. Sono cose che ti vengono solo con l’allenamento. Io ne ho fatto uno prima di Vibo, poi Simone sembrava tornato negativo e quindi ho fatto altri due giorni da opposto… I movimenti in campo sono i più difficili, quelli dell’opposto sono completamente diversi. Certi automatismi ce li avevo, forse, sei anni fa, ora non è così scontato”.
REGOLAMENTI POCO CHIARI – “Beh, diciamo che i regolamenti non sono chiarissimi ma io preferisco evitare le chiacchere: se mi dicono che posso giocare gioco, altrimenti vado oltre. Si discute troppo per i miei gusti”.
FARE I PUNTI POSSIBILI – “L’obiettivo è fare quanti più punti possibili, con ottimismo però. Sono convinto che anche in questa formazione possiamo fare buone cose. La squadra più pericolosa? Il Novosibirsk lo scorso anno era primo in classifica quindi è una squadra forte. Ma non ci pensiamo, come ho detto, si può fare molto anche così”.
SECONDA BOLLA -“Infatti c’è anche la bolla di ritorno e lì, speriamo, saremo al completo e sarà tutto un altro discorso”.

Foto di Marika Torcivia