Pallavolo SuperLega – Gino Sirci e i 10 giorni che possono indirizzare la stagione della sua Perugia

La Sir Safety Perugia in otto giorni si gioca il futuro di questa stagione. La Champions contro Trento e i play off con Milano sono il crocevia tra il Paradiso, l’Inferno o il Purgatorio. Il presidente umbro Gino Sirci intervistato da Luca Mercadini per il Corriere dell’Umbria ha detto la sua con la schiettezza che lo contraddistingue
MILANO DIVERSA – “Difficilissima, su questo non ho dubbi. Non dobbiamo guardare la classifica di regular season, si è aperta una nuova stagione. Milano ora ha Patry e pure Urnaut. Li abbiamo visti in azione, sono in forma e sempre pericolosi. Domenica sarà dura”.
DIMENTICARE LA COPPA ITALIA – “Gara molto importante la semifinale d’andata. Dobbiamo dimenticare l’ultima volta che li abbiamo incontrati. A Bologna, in Coppa Italia, quel 3-0 per noi va cancellato subito. Vedrete, vorranno rifarsi e faranno di tutto per vendicare quella sconfitta. Io dico sempre che a ogni azione segue una reazione, per questo tempo molto la loro rabbia. Del resto, basta fare un passo indietro. A Trento abbiamo vinto in regular season all’andata, salvo perdere al ritorno in casa. Per questo temo la loro reazione. Dobbiamo capirlo subito, altrimenti rischieremo tanto”.
A MILANO NON ABBIAMO GIOCATO MALE – “Non sono proprio d’accordo. Ho voluto rivedere con calma la partita in televisione e debbo dire che a mente fredda il mio giudizio è cambiato: non abbiamo giocato così male come si dice. Il problema è stato un altro: Milano ha ricevuto molto bene e quando una squadra riesce in questo fondamentale contro di noi, tutto si complica maledettamente. Abbiamo sofferto per questo”.
CI MANCA UN OPPOSTO – “Sicuramente ci manca un opposto di ruolo. In questo momento Atanasijevic è meno performante e questa situazione possiamo pagarla. Per questo dico che ormai il titolare è Ter Horst, è lui che ha giocato quasi sempre in questa stagione e credo sia giusto andare avanti in questa direzione. Heynen con la sua fantasia tecnica è sempre alla ricerca di nuove soluzioni, ma ormai siamo ai play off e serve continuità. Gli automatismi danno certezze ed è quello che, a questo punto della stagione, ci vuole”.
LE PROTESTE DI MILANO – “Lo dico in modo chiaro: la cosa non mi è piaciuta per niente. La protesta per il tocco di Travica in salto dalla seconda linea doveva essere oggetto immediato di richiesta al video check. Non si può aspettare la fine dell’azione con il muro di Russo e il nostro punto per chiamare l’ausilio delle immagini. Per non dire degli applausi all’arbitro. Dico la verità, mi dispiace per il presidente Fusaro che è una bravissima persona”.

Foto di Michele Benda