Pallavolo SuperLega – Baldovin: “Solo restando uniti si riesce ad uscire dalla situazione in cui ci ritroviamo“

Senza Nishida ormai infortunato di lungo corso. Senza Douglas che dall’oggi al domani se ne é andato e poco conta se lo ha fatto capire chiaramente al club o meno, da un campione olimpico una cosa del genere non può avere nessuna giustificazione. Soprattutto per le pesanti conseguenze che avrà la sua assenza già nella difficile gara di domani contro Padova al PalaMaiata, match determinante per i calabresi per risollevarsi e per i veneti per salutare definitivamente i bassifondi della classifica.
La Tonno Callipo ha bisogno di una prova d’orgoglio collettiva per rendere meno difficile il presente di una squadra che sulla carta avrebbe dovuto recitare un ruolo ben diverso.
“Per noi sarà una partita molto difficile a prescindere dall’avversario, anche alla luce del fatto che siamo ad organico ridotto. – ha detto l’allenatore giallorosso Baldovin, grazie ex della gara lui che ha trascorso 11 anni della sua carriera nella Pallavolo Padova – Si aggiunga che Padova sta giocando molto bene e sta facendo un campionato molto positivo, per cui arriveranno a Vibo vogliosi di fare risultato. Noi – continua il tecnico bellunese – dobbiamo cercare di ricompattarci, essere molto aggressivi in tutti i fondamentali, in modo da giocarcela punto a punto e senza risparmiarci”. Baldovin fa un passo indietro nell’analisi della vigilia della SuperLega : “Credo che nessuno poteva aspettarsi una stagione così difficile e sicuramente ci siamo inguaiati nelle prime partite di campionato, dove pur giocando abbastanza bene siamo stati poco precisi e cinici nei momenti cruciali dei match. Poi sono subentrati altri problemi, in primis ci è venuto a mancare l’attaccante più forte come Nishida, un’assenza che ci condiziona. E da ieri dobbiamo anche fare a meno di Douglas, che era un altro elemento importante della squadra”. Chiusura con un saggio monito: “In questo momento chiedo alla mia squadra di restare uniti e di avere una visuale comune, perché solo attraverso quest’ottica si riesce ad uscire dalla situazione complicata in cui ci ritroviamo“.