Pallavolo SuperLega – Fabio Soli e il covid-19: “Ancora una volta ci siamo fatti trovare impreparati, non tutti gli atleti sono vaccinati”

Inutile negarlo il covid-19 ha già inciso pesantemente sulla stagione soprattutto al massimo livello in SuperLega. Un tecnico come Fabio Soli, intervistato da Gaetano Coppola per il Messaggero ed.Latina, denuncia come ancora una volta per la terza stagione consecutiva la pallavolo si è fatta trovare impreparata alla nuova ondata della pandemia. Una serie di affermazioni che pensiamo siano condivise dalla maggior parte del movimento e dagli appassionati.
PRIMA PARTE OK – “Per quel che riguarda la prima fase del campionato il mio giudizio è positivo Il nostro obiettivo era vivere settimana dopo settimana cercando di incrementare il nostro livello e mi sembra che siamo stati bene in campo contro tutte le nostre avversarie. Ogni punto conquistato ce lo siamo sudato. In un campionato difficile come il nostro qualche passaggio a vuoto è fisiologico”
INFORTUNI – “Abbiamo dovuto assorbire una serie di mazzate che avrebbero messo a terra chiunque. Prima Krick, poi Lanza che va via anzitempo. E ancora l’infortunio grave di Szwarc e per ultima la distorsione alla caviglia di Maar. Malgrado ciò la squadra ha tenuto e di questo devo ringraziare i ragazzi”.
RAMMARICO – “C’è un po’ di rammarico certo per aver perso alcune occasioni e aver lasciato per strada punti che oggi ci avrebbero permesso di stare più tranquilli. Per quel che riguarda il futuro trovo che non sia corretto cambiare in corsa pensiero e modus operandi. Tanto più che la situazione Covid non dà certezze e tanto meno consente previsioni. Si vive l’oggi e noi dobbiamo continuare a pensare a noi stessi, lavorare, possibilmente al completo, per migliorare e farci trovare pronti quando saremo in campo. Il rinvio del match con Verona ci dà qualche giorno in più sperando di recuperare Maar”.
IMPREPARATI – “Siamo riusciti a farci trovare ancora una volta impreparati. C’erano tutte le premesse per capire che ci saremmo trovati allo stato attuale. E invece navighiamo a vista e questo un movimento importante qual è quello della pallavolo non se lo dovrebbe permettere”.
LA SALUTE IN PRIMIS – “Detto che fermare il campionato sarebbe un danno incalcolabile l’obiettivo principale resta quello della salute dei giocatori. E su questo fronte servono regole precise e condivise da tutti con serietà, che vadano al di là dei protocolli”.
NON VACCINATI – “Assolutamente no. Molti sono vaccinati e molti no. Facciamo tamponi ma va tenuto conto che atleti e staff hanno vita sociale e occasioni di contagi. Poi si allenano insieme e poi giocano contro altri atleti. Ecco, se io ho certezza di essere entrato in contatto con un positivo faccio il tampone, per me ma anche per rispetto di chi domenica stringerà la mia mano sul campo. Anche se non sarei obbligato. Questo per dire che al di là dei protocolli la priorità è tutelare noi e gli avversari e invece mi sembra che c’è chi pensa solo al suo orticello. Il risultato è che allo stato solo noi, Monza e Taranto non siamo stati ancora contagiati”.
TANTI INFORTUNI – “E questo è un altro grosso problema. Quando parlo di tutela della salute parlo anche l’integrità fisica degli atleti. Giocare ogni tre giorni richiede ritmi insostenibili. Chiediamoci perché ci sono così tanti infortuni. Senza contare che la classifica è falsata e non rispecchia la realtà. Credo che sia giunto il momento di mettersi intorno a un tavolo per cambiare le regole di questo campionato per quel che riguarda il prosieguo, play-off e retrocessioni. Certo ognuno dovrà cedere un po’ del proprio”.