Libri – Il resto di Sara di Valeria Ancione

E’ una notte lunga e afosa all’ospedale Papardo di Messina. Intorno alla mezzanotte un’ambulanza, con l’infermiera Nenzi di servizio, trasporta una donna in condizioni gravissime. Si chiama Sara ed è stata investita da un’auto mentre tornava a casa sulla sua Vespa. La donna finisce in sala operatoria per un intervento lungo e delicato alla testa. Al di là della porta del reparto si forma un bivacco di amici e parenti. In quella sala d’attesa, che diventa un luogo dove la vita si sospende, ci sono il marito Ale, la madre Piera, le zie, le amiche-sorelle Lisa e Angela. Nella stessa sospensione si ritrova l’infermiera del 118, ripiombata nel suo dramma personale avvenuto qualche anno prima. Per uno strano gioco del destino o del cielo, Nenzi si convince che Sara sia la soluzione per uscire dal dolore che la imprigiona.
La notte lunga e afosa all’ospedale diventa l’occasione di confessioni, ammissioni di colpa, soluzioni e voglia di ricominciare. Ricominciare da Sara. Vite conosciute e sconosciute si intrecciano e si ritrovano a far parte di un unico disegno architettato involontariamente dalla protagonista assente. Quale sarà il resto di Sara: l’anima o anche il corpo?

Valeria Ancione, siciliana, 56 anni, vive a Roma dal 1989 (infatti mischia siciliano e romanesco con maestria e perfetta armonia) da quando si è trasferita, dopo la laurea, per un master di giornalismo. Dal 1991 lavora al Corriere dello Sport-Stadio. E’ giornalista professionista dal 1996. Attualmente alla redazione degli Sport Vari, si occupa di calcio femminile. Ex cestista di modesto talento ma con grande passione e abnegazione, capitana della sua unica squadra, la Zanclon di Messina, confessa che il basket sia stato il primo sogno della vita, nonostante l’impossibilità che ciò si avverasse. Con “il resto di Sara” edito Arkadia, ricomincia da tre, dopo la pubblicazione nel 2015 d “La dittatura dell’inverno” Mondadori e nel 2019 “Volevo essere Maradona” Mondadori ragazzi, una biografia romanzata di una bambina che sognava di fare “il” calciatore ed è diventata la più grande calciatrice d’Italia: Patrizia Panico.