Pallavolo SuperLega – Fabio Giulianelli: “E’ il tricolore della società. Grazie Simon, Juantorena resta”

E’ un Fabio Giulianelli pervaso da una felicità incontenibile, quello che commenta con Andrea Scoppa su Il Resto del Carlino ed.Macerata la conquista del settimo scudetto della sua Cucine Lube.
COSA FANTASTICA – “Una cosa fantastica, abbiamo fatto una impresa. Pensa che un mese fa (era il 21 aprile, ndc) giocavamo gara3 contro Trento sotto 0-2 nella serie di semifinale. Eravamo dentro una buca… Ora invece stiamo festeggiando il 7° scudetto e averlo fatto contro un avversario forte come Perugia dà ancora più goduria”.
PIU’ INATTESO – “Sono d’accordo. Purtroppo non abbiamo mai potuto capire il completo valore della squadra a causa dei tanti infortuni. Non abbiamo mai avuto Juantorena, ma i ragazzi sono cresciuti nelle difficoltà e alla fine hanno realizzato un capolavoro”.
ME LO DEDICO – “Per me è il Tricolore della società. Me lo dedico. Abbiamo fatto muro nel momento più complicato. Dopo gara3 ho portato la squadra a cena, ma niente stilettate, anzi ho chiamato Lando e Dino per dare allegria con le barzellette. Qui alla Lube è fondamentale l’unione e siamo sempre stati forti nelle difficoltà».
BLENGINI – “Siamo sempre stati in sintonia sulla determinazione, ma anche sulla calma, sul fare un passo alla volta. Il suo merito principale è stato quello di rimanere attento, lucido ed ha saputo tirar fuori il massimo dai giocatori”. SIMON – “Ci ha regalato grandi gioie ed emozioni. Un vincente, un leader, ne ho avuti tanti di campioni ma lui è unico e lo ringrazio».
RINGIOVANIMENTO – “Mi dispiace per Lucarelli ma abbiamo Yant in rampa di lancio e si riparte da lui. Osmany ha ancora un anno di contratto e siamo ben contenti che possa rimanere. Il progetto sarà più giovane, però occorre una chioccia e serve sempre un leader, un vincente come il capitano”.
SCELTA PONDERATA – “Mi assumo le responsabilità per l’addio a Kamil ma era una scelta ponderata, così potevamo avere due schiacciatori stranieri e se non avessimo avuto Ivan, con Juantorena infortunato, non avremmo giocato la finale. Ci ha anche permesso di lanciare Marlon. II giro in spalla era per una scommessa, l’aveva fatto nel 2014 e gli ho detto che doveva ripetersi. lo peso di più adesso, ma appunto era uno modo per dire che aveva questa importante responsabilità”.

Foto di Fabrizio Zani_Legavolley