Pallavolo Russia – Matt Anderson le sue scelte, il suo presente e il suo futuro

Matt Anderson in una lunga intervista sport.business-gazeta.ru ha spiegato le sue scelte, il suo presente e il suo futuro. Eccone alcuni passaggi
SAN PIETROBURGO – “Nel 2019 non ho chiuso completamente i battenti e ho deciso che sarei tornato in Russia se avessi ricevuto la migliore offerta. E in termini di denaro, e in termini di esperienza e forza della squadra. È stata questa l’offerta che mi ha fatto lo Zenit di San Pietroburgo. È stato difficile per me dire di no. Sono in una grande squadra di un campionato forte, sto crescendo e spero che in questa stagione la nostra squadra possa vincere il primo titolo della sua storia. Per me, infatti, è un grande onore che lo Zenit mi consideri un giocatore in grado di contribuire al raggiungimento di questo obiettivo. Farò del mio meglio per essere all’altezza delle aspettative.”
LA CINA – “Dopo Perugia avevo diverse opzioni per continuare la mia carriera, ma ho scelto la Cina. Già in estate lo Zenit mi aveva contattato, ma ho spiegato loro la situazione e ho detto che ero già impegnato. A ridosso dell’inizio del campionato asiatico, ancora non era chiaro se la stagione si sarebbe svolta o se sarebbe stata annullata a causa di una nuova ondata di covid. E, sebbene poi si sia giocato, ho ritenuto giusto tornare all’opzione Zenit. Ancora una volta, un’offerta del genere era difficile da rifiutare. Il mio contratto copre questa e le prossime stagioni.”
IL RUOLO – “Sono pronto a giocare dove posso essere utile alla squadra. Per fortuna posso aiutare sia nel contrattacco che in diagonale. Lo stesso vale per la Nazionale statunitense. Sono dieci anni che gioco in diagonale, ma se l’allenatore mi chiamasse dicendo che la squadra ha bisogno di me in una posizione diversa, risponderei di essere pronto. Mi piace giocare ai massimi livelli e non importa in quale posizione lo faccio. Ho firmato il contratto come martello, ma ho capito che avrei potuto sostituire Poletaev se gli fosse successo qualcosa. Spero che Viktor torni presto e ci aiuti.”
LEON – Quando lo Zenit ha scelto Leon, non mi sono offeso affatto. Non c’era sicuramente gelosia. Conoscevo il mio ruolo nella squadra e non avevo bisogno di essere una superstar. Ho aiutato in battuta, in ricezione e qualche volta ho segnato punti importanti. Quindi, quando Leon ha preso tutta la gloria e intorno a lui si è radunata una folla che voleva ottenere autografi dopo le partite, l’ho trattato con comprensione”.
PERUGIA – “A Kazan, tutto era diverso. Perugia ha avuto possibilità di vincere il campionato, siamo stati vicini alla finale di Champions League, abbiamo vinto la Coppa Italia. C’erano la possibilità, ma questo è uno sport professionistico, c’è la competizione più alta. Vincere è sempre molto difficile.”
GRBIC – Nikola era il mio compagno di stanza nelle partite in trasferta dello Zenit. Eravamo amici e insieme abbiamo vinto il mio primo titolo a Kazan e questo è stato un momento speciale per me. Certo, il rapporto giocatore-allenatore è diverso. Deve gestire la squadra, mostrare come si fa e non solo stare con te in campo. Nikola è un grande allenatore, ha tanta esperienza e sta imparando a trasmetterla ai suoi giocatori. Sono sicuro che migliorerà ancora e come allenatore è destinato al successo. Mi sono divertito a giocare per la sua squadra, ho molto rispetto per il suo approccio, ho capito cosa voleva insegnarci e mi sono fidato del sistema che usava.”
ALLENARE – “Ora ti dico di no. Vediamo, forse mi mancherà giocare quando smetterò, ma adesso non voglio. Penso che giocherò ancora per un paio di anni, e poi passerò più tempo con la mia famiglia.”
PARIGI 2024 – Certo, ho questo obiettivo. Almeno giocherò fino alle Olimpiadi, e poi deciderò cosa fare dopo”.