Pallavolo Terremoto in Turchia – Heynen: “La portata della tristezza è enorme lo sport passa in secondo piano”

“Non è facile. È scioccante per l’intero paese” con queste parole Sara Kalisz su sport.tvp.pl apre l’intervista con Vital Heynen, l’exallenatore della Polonia e di Perugia, che quast’anno ha voltato pagina ed ha affrontato il campionato turco alla guida delle ragazze del Nilufer. Queste alcune delle sue dichiarazioni sulla tragedia
A TEMPO INDETERMINATO – “Ieri, durante l’allenamento, ho ricevuto la comunicazione che tutte le attività sportive sono sospese a tempo indeterminato. Questo fatto da solo mi ha fatto capire che questa tragedia sarebbe stata ancora più grande di quanto inizialmente pensato. Quando il governo prende tali misure, le cose sono inimmaginabilmente difficili. Uno degli assistenti mi ha informato che inizialmente tremila edifici sono crollati e due persone sono morte. La portata della tristezza è enorme. È logico che in questi momenti lo sport passi in secondo piano”.
COSA FARE – Il pensiero di cosa si poteva fare mi ha svegliato più volte quella notte. Martedì saremo al club sia io che i giocatori che lo hanno richiesto. Se riusciamo a caricare un camion con gli aiuti, lo faremo. Naturalmente ci sarà anche un sostegno finanziario, ma siamo consapevoli che le persone colpite dal disastro non hanno più nulla”.
IL METEO – “Un altro problema difficile è il tempo. Solo quattro giorni fa questo in Turchia era fantastico. Durante il fine settimana è cambiato radicalmente in neve e pioggia. La temperatura è scesa. Era la cosa peggiore che potesse capitare. Alle vittime dirette del terremoto si sono aggiunti i sopravvissuti, ma sono costretti a sopportare condizioni estremamente difficili fino all’arrivo dei soccorsi”.
I VOLTI DELLA TRAGEDIA – “Mi sembra che sia molto più tranquillo, ma può essere solo un’impressione, un’emozione. Ciò non toglie che la portata della tragedia si legga sui volti di tutte le persone che incontri. Il mio insegnante di turco è di quella zona. Abbiamo avuto una sessione di allenamento lunedì, ma non era normale. Ha ricevuto e inviato messaggi senza sosta, scoprendo chi della sua famiglia e dei suoi amici era stato trovato vivo e chi era ancora disperso. Fino ad allora non avevamo molte informazioni negative sui parenti dei giocatori di pallavolo o sulle persone del club. La madre di uno dei giocatori vive in quella regione. Per le prime ore non è riuscita a contattarla, ma poi è riuscita a connettersi. Ha detto che il suo edificio non è crollato, ma quello sul lato opposto è un cumulo di macerie. La cosa spaventosa è che di solito inizialmente senti solo buone notizie. Nei prossimi giorni arriveranno cattive notizie”.
DIFFICILE FARE MOLTO – “Non vengo dalla Turchia, quindi è difficile fare molto. Ho chiesto al manager e al presidente del club di dirmi come aiutarlii. Parlo con i miei giocatori, ma al momento la pallavolo non è la cosa più importante della loro vita. Certo, ci uniremo all’aiuto delle vittime, ma nulla cambierà la sensazione di impotenza. È una tragedia enorme”.