Pallavolo SuperLega – Santi Orduna: “Una profonda emozione tornare dove la mia carriera ha preso il via”

(Rosita Mercatante per iVolleymagazine.it) Non pronuncia le doppie e beve mate. Con rinnovata ambizione ha accolto i suoi quarant’anni accettando una nuova e impegnativa sfida. Parla e si comporta da leader. I successi ottenuti nella sua lunga e variegata carriera lo consacrano come uno dei palleggiatori più forti della più recente storia del volley italiano: Santiago Orduna. Talento ed estro creativo in cabina di regia, motivazione ed equilibrio in spogliatoio. Dopo l’esperienza a Vibo, interrottasi inaspettatamente, l’atleta italo-argentino volta pagina e riprende il suo cammino con la maglia della Farmitalia Saturnia.
A Catania, dove da settimane è impegnato nelle attività di preparazione pre-campionato, fa ritorno dopo 15 anni. Fu la prima esperienza in Italia per lui: “Ho provato una profonda emozione a tornare nel posto dove la mia carriera ha preso il via. Era il campionato di A2 nel 2008 e una stagione travagliata, in cui abbiamo sempre lottato senza mai arrenderci. Un’esperienza che mi ha temprato e fatto crescere molto aprendomi la strada per giocare ai massimi livelli. Dopo aver girato quasi tutta l’Italia ho accumulato tanta esperienza che metterò al servizio della squadra soprattutto per trovare la chiave di volta nelle fasi più critiche”.
Riabbraccia vecchie conoscenze e osserva le novità: “Con il passare del tempo sono sicuramente cambiate delle cose ma altre sono rimaste. Ho ritrovato Mauro Puleo, che all’epoca era il secondo allenatore, e adesso si occupa delle statistiche. La città è cresciuta e la trovo da riscoprire. La Società ha fatto un grande passo rischiando e assumendosi una grande responsabilità trascinata da tanto entusiasmo e ambizione. Per questo motivo indosseremo questa maglia con grande rispetto”.
A proposito di rischi…negli ultimi anni Orduna si è impegnato in missioni per nulla facili. Prima Monza dove la sua esperienza è servita a dare continuità ad un progetto ambizioso, poi il passaggio a Vibo, in A2, con l’obiettivo di conquistare la promozione, e adesso Catania, che debutta in Superlega e ha tutto da dimostrare debuttando:
“Dopo i quattro anni a Monza ho accettato una gran bella sfida con Vibo dove l’obiettivo da raggiungere era chiaro fin dall’inizio e siamo riusciti a centrarlo. Quest’anno mi sono rimesso in gioco venire qui a Catania che vuole ben figurare nella massima serie. Mi piacciono questo tipo di prove che richiedono impegno e sudore ma possono, alla fine, dare grandi soddisfazioni”.
Avere nuovamente Buchegger come opposto è una sicurezza in più: “Con Paul sono anni che giochiamo insieme. Con lui ho condiviso la stagione a Ravenna con la Challenge Cup vinta. A Vibo abbiamo vinto l’A2 e abbiamo ulteriormente affinato la nostra sintonia. Con lui ho una intesa che va al di là del fattore tecnico. Siamo amici e sfruttiamo ogni particolare per tentare di vincere le partite. Avere in squadra Tondo e Cavaccini, dopo le esperienze vissute insieme, è un altro fattore importante”.
È nato a Buenos Aires ma da quando ha preso la cittadinanza nel nostro Paese ci tiene a dire di essere (anche) italiano. Da buon argentino ama il calcio (è un tifoso del River Plate) e non rinuncia ad alcune tradizioni del popolo albiceleste:
“Da 16 anni vivo in Italia e le origini del mio bisnonno mi hanno permesso di ottenere la cittadinanza. Mio figlio è nato qui e con mia moglie abbiamo pianificato la nostra vita in un Paese in cui ci sentiamo a nostro agio. Però al cuore non si comanda…non dimentico mai da dove sono partito. Il richiamo alle mie radici è sempre forte. Tutti i giorni, anche prima delle partite, bevo il mate (infuso di erbe) e non riesco a fare a meno dei nostri dolci come il dulce de lece e alfajores. Me ne faccio portare in quantità da mia mamma ogni volta che viene a trovarmi. Che gioia per la mia Argentina vincere il mondiale 2022”.
Il suo profilo Instagram è una finestra sulla sua quotidianità: condivide con gli utenti sia istantanee della vita privata che professionale: “Mi piace raccontare il mio mondo ai follower che nutrono sempre molta curiosità per quello che facciamo in allenamento, in partita e anche nel tempo libero. Mi piacerebbe dedicarmi ancora di più a questa attività ma ci vuole tempo e organizzazione. Molte cose, come le riprese nello spogliatoio, vengono in maniera spontanea”.
Dell’estate appena trascorsa abbiamo visto tanti scatti al mare e non solo: “Ho lavorato molto per tenermi in forma fisicamente. Ho trascorso molto tempo con la mia famiglia con cui siamo rimasti in Calabria poi siamo partiti per gli Stati Uniti a casa della sorella di mia moglie. Stare in famiglia mi dà sempre la carica giusta per affrontare gli impegni di lavoro”.
L’età anagrafica non condiziona le sue scelte: “La pallavolo mi piace troppo. Mi sento ancora molto bene per continuare a giocare e spero di proseguire ancora per anni. Poi deciderò sul mio futuro, di sicuro mi piacerebbe restare nell’ambito sportivo. Ho ancora un po’ di tempo per pensarci”.
Delle esperienze vissute nell’arco di quattro lustri – tre dei quali trascorsi in Italia, ed equamente distribuiti tra Serie A2 e Superlega – porta con se un grande insegnamento: “Non c’è mai una stagione dove tutto va liscio. C’è sempre da lottare e trovare il modo di superare gli ostacoli di diverso genere che si possono presentare. La vera sfida è riconoscere il problema, esaminarlo e affrontarlo. In tutte le squadre dove ho giocato negli ultimi anni ho alzato una coppa (anzi lo scorso anno sono state tre). Questo mi inorgoglisce molto. Questo non vuol dire che quelle stagioni non siano state difficili o che ci siano stati momenti particolari da decifrare e risolvere. Modena è stata un’esperienza bellissima ma molto complicata per la gestione dell’aspetto mediatico e delle aspettative dei tifosi. A Monza siamo stati bloccati a causa del Covid. Non bisogna mai mollare e i risultati arrivano”.
La questione Vibo è ormai archiviata: “Ci abbiamo messo una pietra sopra. Appena è venuta fuori la notizia la mia priorità è stata trovare una sistemazione. Cosa abbiamo provato? Dispiacere! È stata una grande delusione per tutti. Ma chiusa una porta, si apre un portone…Guardiamo avanti con lo spirito di chi si rimbocca le maniche e lavora sodo. Ora ci prepariamo a disputare un nuovo campionato in Superlega. Sarà una nuova avventura”.