Pallavolo Russia – Jenia Grebennikov lascia lo Zenit San Pietroburgo e torna in Francia per curarsi con una speciale terapia il quadricipite femorale

Sabato 17 febbraio Jenia Grebennikov lascerà lo Zenit San Pietroburgo e si recherà in Francia per curarsi. In questo momento il libero francese ha un infortunio che gli permette di giocare, ma che sta peggiorando cosa che non piace a nessuno, compreso lo staff medico della nazionale francese, al corrente della situazione. La squadra di Andrea Giani ha bisogno di un libero in salute per affrontare le prossime Olimpiadi in casa, e date le circostanze, l’entourage francese ritiene che Grebennikov abbia immediatamente bisogno di un percorso di riabilitazione in patria. A patto che il club sia d’accordo e lasci andare il giocatore subito. Lo Zenit è d’accordo.
I dettagli si leggono in una intervista fatta a Jenia e pubblicata sul sito del club, che riportiamo qui di seguito:
Per favore, puoi spiegarmi quale è il problema?
“Ho una lesione al tendine del muscolo quadricipite femorale della gamba sinistra. Per risolvere questo problema, ho bisogno innanzitutto del PRP (nota: PRP – plasma ricco di piastrine, una procedura di iniezione locale di plasma ricco di piastrine, il plasma si ottiene per centrifugazione, il sangue del paziente stesso è usato come materiale di partenza). E per fargli avere effetto, ho bisogno di molto tempo, perché dopo le procedure PRP ho bisogno di riposare, di non giocare a pallavolo, ovviamente, di lavorare con un chiropratico, di fare allenamento fisico. In generale, devo assolutamente tornare in Francia, perché il medico della nostra nazionale è specializzato in questa pratica. Spero che tutto vada bene: tra 8-10 giorni dopo l’intervento, se tutto va bene, potrò iniziare a pompare la gamba. Questo è importante, perché a causa di questo problema ho recentemente perso il tono muscolare della gamba sinistra, che è sempre stata più forte della gamba destra”.
Quando potremo aspettarci il tuo ritorno in campo?
“Per essere pronto per i playoff e giocare al 100% del mio potenziale, ho bisogno di pompare la gamba. E anche, ovviamente, per evitare il ripetersi dell’infortunio. Avrò bisogno di almeno tre settimane, questo è certo”.
C’è il sospetto che nelle ultime partite tu abbia giocato con il dolore. Quanto è forte?
“Più o meno dal terzo set inizio a sentire dolore, soprattutto quando faccio movimenti improvvisi. E’ come se si scaldasse molto da un certo punto in poi, e più si va avanti, più si scalda e tira forte. Riesco a gestire due set normalmente, ma da quel momento in poi è difficile, anche se cerco di giocare fino alla fine per la squadra. Inoltre non mi piace mollare quando la partita è in corso”.
Non ha mai avuto un infortunio grave nella tua carriera, giusto?
“No, mai. Per questo motivo, tra l’altro, non riesco nemmeno a capire cosa sia un dolore pericoloso grave o meno grave. Per esempio, quando lavoro con un riabilitatore e mi chiede di valutare il mio dolore su una scala da 1 a 10, non ho nulla da dire: non so come dare una valutazione, perché non ho mai avuto dolore. Ho avuto qualche dolore alla schiena, solo un po’, ma è normale, come tutti gli atleti professionisti”.

Foto: vczenit-spb.ru