#Pallavolo #FIVBWomens – Italia il futuro nelle sue mani e anche in quelle di Lia

(Gian Luca Pasini per iVolleymagazine.it) “Noi ci divertiamo e penso che si veda quando giochiamo. Ma noi ci “sopportiamo” anche come squadra”. La voce di Lia Malinov esce bassa, quasi timida. Ma in questo Mondiale le mani sulla squadra sono le sue. E come ha dimostrato contro gli Stati Uniti, anche se una partita non va (in questo caso la Russia), c’è quella dopo per trovare il riscatto. Il gruppo si è fuso, unito, amalgamato e lei è “il cervello” dell’Italia. Un anno fa, di questi tempi, la sua voce era ancora più bassa e spenta. Quando un infortunio la stoppò a poche ore dalla partenza per l’Europeo in Azerbaigian e Georgia.

Era la fine di un sogno alla sua prima vera stagione da protagonista e da titolare dopo gli anni da “predestinata” e da figlia d’arte: veniva dall’incredibile argento nel Grand Prix di Nachino, dove l’Italia (e quindi anche Lia) aveva stupito il mondo arrivando a un passo dal trionfo. Il destino si era preso tutto in una sola giocata. Oggi le cose sono cambiate. E Lia è sempre lì al centro della squadra, al centro di una Italia che sogna e che ha la testa focalizzata sulle prossime due partite. Concentrata e cattiva. Giappone lunedì, Serbia martedì. Il crocevia dell’Italia passa da queste due gare: da una parte ci sono le semifinali che portano alle medaglie, dall’altra l’oblio del quinto posto. Il destino delle azzurre è nelle proprie mani e anche in quelle di Lia, ma anche di quei tanti che – da casa – sono ancora lì attaccati alla tv e al computer. Si sentono partecipi di quello stesso sogno che arriva da molto lontano e in qualche modo questo le ragazze lo sentono.