#Pallavolo – Mauro Fabris propone per la crescita del movimento una Lega unica

Il presidente della Lega Pallavolo Serie A femminile, Mauro Fabris intervenendo alla presentazione in Campidoglio della Roma Volley Club, ha lanciato l’ipotesi di una evoluzione dell’attuale organizzazione delle Leghe nella pallavolo italiana, dicendosi disponibile e favorevole alla nascita di un soggetto unico: “Nell’ultimo decennio abbiamo lavorato con convinzione nella direzione della parità di genere nella nostra disciplina – ha dichiarato il presidente di Lega -. Penso ad esempio ai compensi degli arbitri di Serie A, che fino a poco tempo fa prevedevano differenze sostanziali tra settore maschile e femminile. O alla recente parificazione dei premi in denaro previsti per i Club che primeggiano nelle competizioni europee, da noi fortemente caldeggiata. La sfida lanciata da Roma Volley Club indica che l’ulteriore crescita del movimento di vertice passa anche per la cooperazione tra maschi e femmine. In questo senso, noi siamo pronti alla Lega unica, per far convergere tutte le forze positive della pallavolo in un unico soggetto e potenziare gli effetti di ciò che siamo in grado di esprimere”.
“Non posso che constatare, pur da tifoso della maglia azzurra, il tono trionfale con cui i media stanno accompagnando l’avventura della Nazionale di calcio femminile ai Mondiali sin dalla prima partita – ha osservato Fabris – e la disparità di trattamento nei confronti del volley femminile, che solamente in occasione di medaglie iridate ha conquistato le prime pagine dei giornali e le aperture dei telegiornali. Eppure il rapporto tra le atlete tesserate nella pallavolo e nel calcio in Italia è di 10 a 1 e nell’ultimo ventennio la Nazionale di volley ‘rosa’ ha conquistato un oro e un argento Mondiali, due titoli Europei, due Coppe del Mondo e altri allori, senza considerare i numerosi successi ottenuti dai Club. Per contrastare l’innegabile monocultura calcistica imperante nel nostro paese, che si manifesta anche sul piano economico e mediatico, è insomma necessario combinare le forze”.