#Pallavolo SuperLega – Grandi club al lavoro senza big: perché non progettare campionati estivi zonali?

(Carlo Lisi per iVolleymagazine.it) E dopo Parodi a Trento, il taiwanese Pei-Hung Huang a Civitanova. No non si tratta di nuovi acquisti, ma semplicemente di atleti in cerca di “ospitalità” in attesa di trovare un nuovo club in cui giocare la prossima stagione. I loro interessi si fondono con quelli delle società, che hanno ripreso l’attività ormai da 3-4 settimane, ma non hanno abbastanza elementi per fare delle sedute di allenamento degne di questo nome. Una situazione per alcuni versi paradossale per un movimento che denuncia giustamente un calendario troppo fitto, ma soprattutto troppo concentrato in pochi mesi.
Quello che sta accadendo in questa lunga estate senza volley di club, parzialmente torna a vantaggio dei giovani più interessanti delle singole società, che vengono cooptati per completare organici davvero risicati. Anche se poi di fatto questi talenti allenandosi con i pochi big al lavoro, penalizzano gli altri coetanei che rimangono fuori da questo sistema. Insomma questa è quella che si definisce “coperta corta”.
Probabilmente qualche dirigente internazionale uscirà fuori nei prossimi mesi dicendo che si stanno cercando soluzioni e che calendari così intasati più, ma già sappiamo che anche i prossimi Europei saranno a 24 squadre, che le varie qualificazioni avranno ancora più fasi, che Vnl e i tradizionali appuntamenti sono già calendarizzati.
La soluzione secondo noi può essere più semplice di quel che si pensa: perché non progettare organicamente una stagione “pre-campionato” dove i noiosi allenamenti congiunti lasciano il giusto spazio ad un periodo di preparazione fisica, seguito da alcuni “campionati” (come accade in altri paesi come il Brasile) in cui le squadre più forti giocano in porzioni del territorio nazionale (senza obblighi di capienza di impianti), confrontandosi con squadre di A2, A3 ed anche B se ce ne è bisogno: diciamo nord est e nord ovest, centro sud o come più vi piace. Anche gli atleti fuori dal giro delle nazionali avrebbero modo di giocare, ma soprattutto di farsi vedere in giro per la Penisola e di fare promozione alla nostra disciplina. E magari anche gli sponsor avrebbero dei piccoli grandi ritorni. Naturalmente non dovrebbero essere consentiti prestiti o tesseramenti temporanei…