Pallavolo SuperLega – Enrico Cester: “Mia moglie è di Gallipoli, mi sento un figlio adottivo del Sud”

E’ uno dei colpi di mercato stagionali più importanti della Tonno Callipo 2020-21. Enrico Cester arriva alla corte di Baldovin armato di grande sicurezza e con le idee chiare: “Conosco l’allenatore da un po’ di anni visto che siamo anche corregionali e ci siamo già confrontati telefonicamente. Vedendo i primi nomi che compongono la squadra sono convinto che potremo toglierci qualche bella soddisfazione. Quello su cui dobbiamo puntare tutti e che mi preme maggiormente è riuscire a portare un po’ più di pubblico rispetto a quello dell’anno scorso. Sicuramente avrà influito l’aver dovuto giocare in una città diversa dalla propria sede naturale. Il ritorno della squadra a Vibo, con l’inaugurazione del PalaMaiata, ha fatto vedere infatti che intorno alla Callipo c’è un bel séguito. Posso immaginare che aver giocato sempre in trasferta sia stato complicato soprattutto per i giocatori. Spero che quest’anno riusciremo a lavorare serenamente in modo da ottenere buoni risultati che sono indispensabili affinché la gente si riappassioni”.
Hai quasi sempre giocato al Nord non allontanandoti troppo dalla tua città d’origine. Ora come ti immagini quest’avventura al Sud?
“Diciamo intanto che io trascorro molto tempo in Puglia in quanto mia moglie è di Gallipoli quindi il Sud lo conosco benissimo e certo non mi spaventa giocare qui. Dopo otto anni mi sento in un certo senso un figlio adottivo di questa terra”.
Secondo te che Superlega sarà considerando gli strascichi della pandemia ed anche il fatto che il torneo avrà una squadra in meno per via della rinuncia di Sora e del trasferimento di qualche big all’estero?
“Qualcuno è andato via ma credo l’abbia fatto esclusivamente per ragioni economiche. Penso che comunque il livello del torneo sia rimasto alto. Aver previsto le retrocessioni aggiunge stimoli per tutti perché altrimenti non ci sarebbe stata competitività tra le squadre. Certo ci sarà la riduzione del budget e si dovrà fare a meno di alcuni sponsor ma la qualità non è venuta meno”.
Qual è il contributo che senti di poter apportare alla Tonno Callipo?
“Ormai sono parecchi anni che gioco in Serie A quindi penso che un po’ di esperienza posso trasmetterla ai più giovani, anche sotto forma di consigli. Da loro mi aspetto una buona dose di entusiasmo. A 22-23 anni si è sempre carichi a mille, la loro grinta e forza ci servirà per affrontare al meglio il campionato”.