Pallavolo SuperLega – Stefano Recine è contrario all’ipotesi di togliere l’obbligo degli italiani in campo in caso di covid nei play off scudetto

Stefano Recine, direttore tecnico della Sir Safety Conad Perugia, nel suo intervento a Sottorete la popolare trasmissione di Tef Channel ha parlato della voce circolata ieri che si stia discutendo della possibilità nel caso di cluster conclamato nel corso dei play off quando non si potranno più rinviare le gare, le squadre potrebbero giocare anche con meno di tre italiani in campo. Il popolare Cisko ha espresso la sua opinione, contraria, a questa ipotesi: “Vuoi sapere cosa ne penso io o cosa ti debbo dire? Innanzitutto questa è una notizia che non doveva uscire. Io sono contrario nel senso che si creerebbe un precedente complicato da spiegare alle gente. Trento ha giocato senza due palleggiatori, è stata costretta a giocare ed ha perso e quindi cambiare le regole in corsa non è mai bello. C’è anche da dire che non c’è tempo per recuperare, quindi la ratio che dettava questo cambiamento di regola è: “Non ci si può fermare giochiamo con quelli che abbiamo”, ma, mi chiedo, nel caso degli italiani chi è che specifica se uno non ha i giovani, quanti ne ho, perché bisognerebbe dare delle rose da quattordici. Non è facile costruire una regola del genere, allora quando una cosa non è facile e si presta a critiche pesanti, non la si fa. Se a uno nei play off gli viene il Covid giocherà con quelli che ha rispettando le regole che ci sono. Io la vedo così, poi credo che perderò in sede di Lega. Questa è una mia convinzione, però capisco anche che ci siano quattro squadre che non hanno avuto il Covid e cerchino di cautelarsi. Ma io questa non la vedo neanche una cautela, lo vedo proprio uno stravolgimento delle regole, perché chi è che verificala presenza o no della positività, gli italiani che hai, non sta bene, sta male, può giocare… A questo punto qui, a parte il fatto che parliamo di una regola che dovrebbe cambiare la Federazione, è una regola della Fipav, non credo che sia così facile andare là e dire giocano 5/6 stranieri in una semifinale di play off, pensate alle polemiche e tutto quanto, quindi… Tra l’altro noi che ci siamo fatti il Covid, uno dice ‘Voi siete fortunati’ io queste fortune gradirei non averle, però è bruttissimo discutere su queste cose qui perché tendi a non polemizzare ma è evidente che cambiare le regole in corso non è bello, come non era bello bloccare le retrocessioni, perché per le retrocessioni dici ‘il danno è enorme’ Ok ci abbiamo ragionato sopra, più che altro perché c’erano queste qualificazioni dei gironi degli Europei, perché se non ci fossero stati quelli secondo me, non avremmo bloccato le retrocessioni”