Pallavolo Polonia – Gino Sirci: “Non credo che Nikola Grbić verrà a chiedermi se può diventare il ct polacco”

In Polonia è sempre d’attualità il dibattito su chi sarà il successore di Vital Heynen sulla panchina della nazionale maschile che il prossimo anno dovrà difendere il titolo di campione del Mondo vinto nel 2014 e nel 2018. Nei giorni scorsi il neopresidente della Federazione Polacca, Swiderski, parlando dell’argomento aveva confessato che il suo preferito sarebbe Nikola Grbic, ma che nessuna decisione era stata già presa. Oggi il portale sport.tvp.pl riporta alcune dichiarazioni, raccolte da Sara Kalisz al riguardo del Presidente della Sir Perugia Gino Sirci, che esclude in maniera netta questa ipotesi.
Alla domanda “Se Nikola Grbić viene da lei e dice che ha preso la decisione di guidare i polacchi durante il periodo della nazionale (dopotutto, è una sua scelta ndr), questo influenzerà il rapporto di lavoro con Sir Safety Perugia?”
La risposta del n1 del club umbro è stata abbastanza chiara e ferma: “Non credo che Nikola Grbić verrà da me per chiedermi se può diventare l’allenatore della nazionale polacca. È molto felice con noi e sapeva fin dall’inizio che volevamo che fosse solo l’allenatore della nostra squadra. È un uomo molto intelligente, quindi non credo che mi riferirà di una eventuale proposta ricevuta. È già molto impegnato. Trovare un secondo lavoro e occuparsene allo stesso tempo sarebbe estremamente difficile e lui lo sa”. poi ha aggiunto Sirci: “Conosce molto bene anche il nostro atteggiamento, è consapevole di cosa pensiamo di tutto questo. È molto concentrato su ciò che deve fare ora. Non è un lavoro facile. Perugia è come la nazionale polacca: deve vincere. È difficile vincere in due posti contemporaneamente” Il dirigente perugino ha chiuso il discorso facendo intendere che i dirigenti polacchi dovrebbe cambiare obiettivo: “È possibile che la Polonia debba trovare un altro allenatore su cui puntare. La sua squadra è molto interessante per ogni allenatore, ma deve trovare un allenatore non così impegnato. Tanti possono essere bravi, ma devono avere tempo per lavorare”.