Pallavolo SuperLega – La Tonno Callipo racconta i particolari della vicenda Douglas Souza

La vicenda di Douglas Souza è stata raccontata nei particolari da Filippo Maria Callipo, vice-presidente della Tonno Callipo e figlio del fondatore del club Filippo (tuttora n.1 della società gialorossa) a Valeria Benedetti per gazzetta.it. Una intervista da cui si possono evincere i passaggi di quanto accaduto ed il comportamento niente affatto professionale del giocatore sudamericano, che evidentemente in questa sua prima esperienza all’estero ha pensato che venire a giocare in SuperLega è come sedersi in un ristorante e poi andarsene via se la sedia non è comoda come pensavi.
“Stiamo valutando con i nostri legali la strada da intraprendere ma la delusione è tanta e soprattutto vorrei sapere quale sarà il nostro risarcimento. – ha detto Callipo jr al sito della rosea – Perché i club devono depositare una fidejussione per garantire gli stipendi dei giocatori ma quando un giocatore abbandona la squadra così che risarcimento c’è per il club? Il nostro d.s. De Nicolo sta cercando un sostituto ma ora, a metà stagione, trovare un professionista all’altezza non è facile”.
Il giocatore nega di esser fuggito, ma al tempo stesso accenna via social di avere già delle offerte per il proseguimento della carriera: “Non sono fuggito dalla Calabria. Ho parlato con i dirigenti e il mio procuratore è in contatto con il club per chiudere questa storia – una versione diversa di quella della società. “L’8 non si è presentato all’allenamento e non rispondeva al telefono – racconta Callipo -. Il suo agente ci ha detto che aveva intenzione di andarsene e noi abbiamo sollecitato un incontro per capire. Il giorno dopo è venuto in palestra, ha parlato col d.s. dicendo solo che aveva intenzione di andar via, senza dare altre spiegazioni e la mattina dopo abbiamo saputo dai social che era in viaggio. Onestamente non mi sembra un comportamento corretto”. Poi aggiunge il dirigente calabrese: “Insofferenza a rimanere in Italia? Con noi mai e io l’ho seguito in prima persona quando è arrivato. Ci siamo presi a cuore le sue necessità, come abbiamo fatto con altri giocatori. L’ho imparato da mio padre. Abbiamo cambiato l’appartamento per dargliene uno più centrale come chiedeva e siamo intervenuti per risolvere i problemi di linea internet che per lui erano molto importanti. Più di così non potevamo fare”.
Conoscendo la serietà del club siamo convinti che quanto dichiarato dal suo vicepresidente corrisponda a verità. Questa vicenda colpisce non solo la società calabrese, ma l’intera SuperLega. Stiamo parlando del campionato più importante del Mondo, probabilmente il più ricco a livello di investimenti: un bene che tutta la pallavolo italiana deve difendere.