Pallavolo Storie e Personaggi – Samuele Papi: “Sono orgoglioso di tutte le emozioni che ho vissuto”

(Saverio Albanese per iVolleymagazine.it) – Un campione con la “C” maiuscola di una longevità straordinaria, che nella sua fulgida carriera agonistica ha alzato tutti i trofei più prestigiosi, mettendo al collo le medaglie più luminose, con l’unico rammarico dell’oro olimpico, che purtroppo la nazionale azzurra – nemmeno quella della “Generazione dei Fenomeni” di cui lui ha fatto parte – non è mai riuscita a conquistare.
In breve, è questo il ritratto di Samuele Papi, formidabile schiacciatore nato a Ancona il 20 maggio 1973, che ha debuttato in Serie A1 a 17 anni e 269 giorni (13 febbraio 1991 in una vittoria al tie-break della sua Pallavolo Falconara contro la Maxicono Parma) e in nazionale (cinque giorni prima del suo 21esimo compleanno, il 15 maggio 1994 in un’altra vittoria al tie-break, stavolta in World League sul Giappone a Tokyo), chiudendo la sua superlativa avventura agonistica a 44 anni con la casacca della Copra Elior Piacenza, alzando al cielo il suo ultimo trofeo.
A parte i riconoscimenti individuali, che sono stati molteplici, il “prode” Samuele Papi ha conquistato ben 45 trofei con i club, tra cui 6 scudetti (1998–1999, 2000–2001, 2002–2003, 2003–2004, 2004–2005, 2006–2007 con la Sisley Treviso e 3 Coppe dei Campioni/Champions League (1998–1999, 1999–2000, 2005–2006 sempre con gli oro granata trevigiani)
Con la casacca azzurra indossata con grande onore per ben 361 volte, quattro medaglie olimpiche, due argenti (Atlanta 1996 e Atene 2004) e altrettanti bronzi (Sydeny 2000 e Londra 2012), 2 Campionati del Mondo (Grecia 1994, Giappone 1998), 1 World Cup (Giappone 1995), 3 Europei (Grecia 1995, Austria 1999, Germania 2003).
Nella competizione a cinque cerchi, il fuoriclasse anconetano detiene insieme allo schiacciatore russo Sergey Tetyukhin il record di atleta più medagliato della storia.
L’aspetto che rende ancora più grande lo schiacciatore marchigiano, soprannominato “O’Fenomeno”, è quello relativo alla sua altezza poco più che normale (189 cm), in uno sport dove i “giganti” l’hanno fatta sempre da padroni: la sua straordinaria elevazione, unita ad una manualità, che ha pochi eguali, gli hanno consentito di superare anche i muri più “titanici”.
Oltre che un fenomenale schiacciatore con 8534 palloni messi a terra in 1077 partite disputate tra Regular Season, Play-Off e Coppa Italia (terzo All-Time dietro Hristo Zlatanov con 9.688 e Alessandro Fei a 9.719), Samuele Papi è stato soprattutto un ricettore di qualità elevatissima, vantando 11.162 ricezioni perfette solo in ambito italiano – primo all-time – su circa 16mila totali. Allo scopo di tutelare la sua integrità fisica, Samuele Papi è stato costretto a rinunciare alla nazionale azzurra dal 2006 al 2012, tornando giusto in tempo per conquistare il suo quarto alloro Olimpico a Londra, una medaglia di Bronzo, dove l’Italia ha superato nella finale di consolazione con un perentorio 3-1 la Bulgaria
Appese le ginocchiere al classico chiodo, Samuele Papi è entrato nello staff della nazionale come dirigente accompagnatore da gennaio 2019, funzione che ha esercitato fino all’inizio del 2022; in seguito alla chiamata dell’ex compagno di squadra Dante Boninfante (con il quale ha condiviso diverse stagioni tra Treviso e Piacenza), l’ex schiacciatore anconetano ha deciso di intraprendere la carriera di allenatore, portando la Tinet Prata di Pordenone alla Promozione in Serie A2. Dopo una estate trascorsa sulla panchina della Grecia (sempre come vice di Boninfante), il 25 ottobre Samuele Papi è stato inserito nella prestigiosa Hall of Fame (IVHF) mondiale, la cui premiazione si è svolta a Holyoke, Massachusetts, un riconoscimento strameritato giunto all’inizio della sua nuova avventura in panchina, nata davvero sotto i migliori auspici.
La Serie A2 vede al proscenio la Tonno Callipo Vibo Valentia: a tuo avviso, nei Play-Off possono essere ribaltate le gerarchie?
“Penso difficilmente, perché comunque la Tonno Callipo si sta dimostrando, come sapevamo già dall’inizio dagli addetti ai lavori, davvero una squadra molto forte. Quando stanno bene giocano su un livello molto alto e per le altre squadre stargli dietro è difficilissimo. Poi nei Play Off ci sono più occasioni, forse possono perdere una partita, ma credo che se continua a giocare a questo livello, la formazione vibonese sarà la maggiore pretendente a salire in Superlega”.
Dopo l’innesto dell’opposto tedesco Simon Hirsch, qual é l’obiettivo stagionale della Tinet Prata?
“L’obiettivo stagionale nostro è quello di salvarci, perché è un campionato dove siamo tutti li, ogni domenica può succedere di tutto. Adesso eravamo in un buon periodo, avevamo vinto tre partite di fila conquistando nove punti con Bergamo e Santa Croce in casa e Reggio Emilia in trasferta, a Vibo ci abbiamo provato, però, la Tonno Callipo si è dimostrata più forte di noi”.
Dopo quasi un anno come vice del tuo ex compagno Boninfante, qual é il bilancio della tua nuova avventura?
“Un bilancio positivo, questa avventura chiaramente è totalmente diversa da quando ero giocatore, ma è comunque positiva perché la sto vivendo con Dante che è un mio grande amico con cui ho giocato in club e in nazionale. E’ difficile perché è complicata come avevo detto già detto, però, mi sto trovando molto bene e sta andando veramente bene. Sono davvero contento”.
La scorsa estate, sempre al fianco di Boninfante, hai vissuto l’esperienza sulla panchina della Grecia: il volley ellenico che prospettive ha?
“Devo dire la verità, ci sono dei giovani molto interessanti. E’ chiaro che è un buon campionato quello ellenico, ci sono buoni giocatori, noi siamo riusciti a centrare l’obiettivo di qualificarci agli Europei, andremo la a giocarcela in modo sereno, tranquillo, e vedremo un po’ quello che succederà. E’ una buona pallavolo”.
Il 22 ottobre dello scorso anno solare sei entrato a pieno titolo nella Hall of Fame del volley Mondiale. Quali sensazioni hai provato ad Holyoke, negli Usa?
“Sono state sensazioni bellissime perché non me lo sarei mai aspettato di poter entrare nella prestigiosa Hall of Fame americana, quindi sono felicissimo, contentissimo, ma tutto questo è successo grazie alle società, agli allenatori e ai compagni che mi hanno dato la possibilità di giocare e vivere esperienze magnifiche”.
In 361 presenze, con la maglia azzurra hai vinto quasi tutto, ma ai Giochi Olimpici hai collezionato 2 argenti e 2 bronzi. A tuo avviso, con il tuo ex compagno Fefè De Giorgi in panchina, a Parigi 2024, si potrà spezzare questo vero e proprio sortilegio sportivo?
“Lo spero, lo spero. Questa nazionale ci sta facendo sognare, hanno giocato un Europeo e un Mondiale ad altissimo livello, quindi perché no. Sono una squadra forte, quindi saremo tutti li a fare il tifo a Parigi 2024 perché questo vero e proprio sortilegio finisca. Abbiamo dimostrato come nazionale di arrivare molte volte sul podio, ma prima o poi succederà che vinceremo la medaglia più importante”.
Della tua lunga carriera agonistica, di cosa sei particolarmente orgoglioso?
“E’ stata pari a tutte le emozioni che ho vissuto, perché al di là delle vittorie che sono riuscito ad ottenere, sono state esperienze di vita, con tanti compagni, con tante persone che comunque frequento ancora, e questa è stata un percorso molto bello che ho fatto per più di 27 anni”.
Il prossimo 20 maggio taglierai il traguardo delle 50 primavere. Quali progetti hai per il futuro?
“Si, toccherò i 50 anni, ma al momento non ho progetti per il futuro, io non guardo molto avanti. Adesso sto bene così, sto vivendo questa esperienza e poi vedremo quello che succederà”