Pallavolo Storie&Personaggi – Giannelli si nasce, campione si diventa

(Giovanni Armanini per iVolleymagazine.it) Simone Giannelli, il capitano azzurro MVP dell’ultimo Campionato Mondiale, in questi giorni è a Berlino per la sfida contro Br Volleys, é uno sportivo sereno che dà l’impressione di vivere vita e carriera senza l’approccio totalizzante di cui alcuni campionissimi hanno bisogno. “Sono una persona semplice” dice lui, e chi abitualmente parla anche con campioni di altri sport si trova di fronte un ragazzo di talento che si racconta con lo spirito schivo di chi semplicemente va in campo e si diverte, scoprendo ogni volta, ad ogni partita, nuovi limiti. Nelle vittorie e nelle sconfitte.
Visto da fuori, colpisce l’approccio quasi protettivo nei confronti della sua sfera privata. É una star riservata, Simone Giannelli, che usa i social con intelligenza lasciando tracce di affetti senza eccedere. “Quando stacco mi piace stare con la mia famiglia, con la mia ragazza e chi mi sta vicino sempre nei momenti belli e brutti, nelle vittorie e nelle sconfitte e questo mi aiuta a staccare dall’ambito pallavolo, cosa di cui a volte si sente il bisogno”.
Lo si capisce anche da come racconta il suo approdo al mondo pallavolistico: “Mia sorella giocava e io andavo a vederla al sabato sera, mi piaceva lo sport di squadra ed ero alto per la mia età, poi ho provato e mi é piaciuto sempre di più, a quel punto ho scelto tra tennis e pallavolo senza esitazioni”.
Giannelli non ha conosciuto la pressione di chi viene battezzato con i crismi del campione in erba, e questo dovrebbe essere preso ad esempio da molte famiglie, a tutti i livelli ed in tutti gli sport: “Io vengo da altre discipline come il tennis e lo sci a cui mi aveva avvicinato mio padre – dice lui -, da buon bolzanino”.
L’impressione é che la pallavolo abbia scelto lui, facendogli esprimere in modo naturale il proprio talento, più che lui la pallavolo: “Non ho mai avuto un giocatore modello, non mi sono mai focalizzato su un giocatore pensando che volessi essere così, a me piaceva giocare e l’ho fatto”. E anche da miglior giocatore del mondiale il suo approccio non cambia: “Non sto pensando a lungo termine. Vado avanti giorno per giorno. Sto molto bene a Perugia ho un contratto per questa e la prossima stagione, da noi si gioca la miglior pallavolo quindi mi vedo a lungo nel nostro campionato che per competizione è il migliore del mondo”.
Un ragazzo semplice, da cui è un piacere farsi raccontare la pallavolo, che infatti – come noto – ha scritto un libro a fumetti sul tema e che rivela: “Sto valutando la ristampa del mio libro, mi piacerebbe molto. Ora stiamo vedendo se si può fare perché la prima edizione è andata molto bene e mi sono divertito a farlo”.

Foto di Michele Benda