Pallavolo SuperLega – Il consiglio di Kamil Semeniuk al suo presidente Gino Sirci (con una bella critica ai comportamenti nella stagione precedente)

In una intervista rilasciata sport.se.pl, Kamil Semeniuk forse la più grande delusione stagionale in SuperLega. Il posto 4 polacco arrivato a Perugia come un “numero uno”, ha fatto la parte del comprimario non in luce nella parte di stagione in cui la Sir a dominato, ancora più in ombra anche quando la squadra umbra è crollata da fine febbraio in poi. Con la divisa biancorossa addosso (con la sua Polonia inizia l’avventura in VNL), a domanda esplicita su cosa dovrebbe copiare Gino Sirci dallo Zaksa tre volte vincitore della Champions League per non fallire nuovamente la stagione dice dice esplicitamente: “Prestare attenzione a come si allena lo Zaksa. È da qui che parte tutto. Se si confrontano gli allenamenti di Kędzierzyn e Perugia, le differenze sono notevoli. Nello Zaksa si presta molta attenzione a elementi tecnici che forse in altri club non verrebbero affinati più di tanto, perché ci si chiederebbe se siano necessari. Per esempio, recuperare i palloni liberi in modo che arrivino perfettamente nella zona del palleggiatore. Sono piccoli dettagli che possono fare molto durante una partita. A Perugia questo non è stato praticato. Ci siamo concentrati sull’allenamento sei contro sei. In termini di basi tecniche, dobbiamo recuperare molto. Tuttavia, i giocatori di pallavolo che abbiamo, anche gli strumenti. Ci vuole un buon allenatore che sia disposto a lavorarci sopra e a tenerli d’occhio. Nel frattempo, ci sono state situazioni in cui alcune persone sono venute in palestra e non sai se sono al lavoro o a una riunione con i colleghi, perché se ne vanno dopo mezz’ora, quarantacinque minuti. Un’altra cosa è prendersi cura di sé stessi e del proprio corpo, in modo da non limitarsi all’allenamento, alla doccia e all’uscita dalla palestra. La disciplina in questo senso per me è fondamentale, dopo tutto il corpo è il nostro strumento di lavoro e deve essere curato per dare il massimo ogni giorno e prevenire problemi fisici e infortuni. Io la chiamo etica del lavoro. È un abecedario. Sono diretto, ricevo un ordine e lo eseguo. Allo Zaksa la disciplina è sempre stata di alto livello, soprattutto da quando è arrivato l’allenatore Fefé De Giorgi. Se voglio giocare altri 15 anni e non mi prendo cura del mio corpo, tanto vale chiudere la carriera dopo un anno”…