Pallavolo A1 femminile – Nobiltà Rossoblù e il grido d’allarme sul futuro di Bergamo

(Sergio Martini per iVolleymagazine.it) Il grido d’allarme è stato lanciato. Prima Bergamo con l’abbandono della proprietà e del presidente Bonetti. Poi la conferenza stampa della Vbc Casalmaggiore. Ieri alla presentazione delle Final di Champions di Verona col presidente della Lega Pallavolo Femminile Mauro Fabris che ha chiesto l’aiuto dello Stato in soccorso delle due realtà che potrebbero sparire dal panorama del volley nazionale, ma solo la punta di un iceberg che potrebbe trascinare nel vortice altre società. Inutile nascondersi che la situazione è molto seria. Anche i tifosi, che già hanno sofferto di loro perché mancano alle partite e non sanno quando potranno tornare a presenziare nei palazzetti, sono consapevoli che si stanno vivendo momenti decisivi per avere ancora la possibilità di essere vicini fisicamente e non solo alle loro squadre del cuore.
Abbiamo sentito la loro voce cominciando dai tifosi di Bergamo. Paolo Remondini, di Nobiltà Rossoblù da quasi trent’anni, ci ha espresso il parere sulla situazione che si sta vivendo in una delle città che ha fatto la storia della pallavolo italiana femminile. Prima ci ha parlato di come i tifosi hanno cercato di stare vicini alla squadra. “Da più di un anno abbiamo dovuto cambiare il modo di fare il tifo. Con la possibilità all’inizio di avere una quota di spettatori al Palazzetto rinunciando alle trasferte da subito. Ci siamo organizzati inizialmente trovandoci insieme in un locale a vedere le partite su maxischermo fino a quando i locali non erano chiusi. Non ci siamo più visti nemmeno per le nostre abituali riunioni. Speriamo che si possa tornare al palazzetto ma al momento la vedo come possibilità remota. Abbiamo colorato il palasport con striscioni e qualche volta siamo rimasti all’esterno”.
Remondini ci fa il punto della situazione: “Dopo che aveva già lasciato nel ruolo di main sponsor era nell’aria che Bonetti avrebbe mollato dopo trent’anni in modo graduale per permettere la ricerca di un nuovo partner importante. E’ rimasto alla guida della società come presidente e per tre anni è subentrato Zanetti come main sponsor. Era nell’aria ma venendo a mancare lo sponsor storico, il presidente storico e Zanetti si deve ripartire da zero i mezzi economici necessari per proseguire. E sarà un problema per quasi tutte le squadre in particolare le lombarde con le incertezze del panorama economico dei prossimi mesi. Si sta cercando di salvare la situazione, ma le varie componenti coinvolte trovano difficoltà a concretizzare in cifre i bisogni per poter fare un A1 di un certo tipo. La volontà c’è, ma si scontra con la realtà economica del momento. E’ coinvolto anche il sindaco per poter andare avanti ugualmente nel progetto. Credo che non ci sia neanche tanto tempo e ci sono delle scadenze vincolanti. Mercato e iscrizione al campionato e ritengo che nel giro di un paio di settimane si potrà capire se si potrà andare avanti con il budget necessario per affrontare un A1 dignitosa. Scendere di categoria non è che richieda un budget di molto inferiore, anzi. Anche in base alla disponibilità del main sponsor si potrebbe fare la scelta della categoria. Senza dimenticare i costi di gestione dei palazzetti che non cambiano”.
I tifosi di Bergamo vogliono farsi sentire in una realtà che non considera molto il volley. “Forse l’eredità lasciata dalla Foppa spaventa chi vuole eventualmente confrontarsi con gli anni d’oro di Bergamo. Un investimento nel volley sarebbe un modo di contribuire allo sviluppo dello sport nel territorio per salvaguardare migliaia di ragazzine che si sono avvicinate per emulare le gesta della Lo Bianco, della Piccinini. Non si può far sparire tutto questo patrimonio anche se la strada è tutta in salita. Siamo preoccupati però rimane la speranza di poter raddrizzare la nave”.
Nobiltà Rossoblù è stata protagonista di un’iniziativa che va rimarcata. “L’anno scorso abbiamo contribuito economicamente facendo una raccolta fondi che coprisse le spese di iscrizione al campionato di A1 raccogliendo 10.150 euro”. Fatti non parole…