Piero Giannico, per Tuttosport ha intervistato Olga Antropova (ex, la mamma di Kate, il volto nuovo della pallavolo azzurra. Una breve storia della carriera di questo grande talento che è entrata di forza nel gruppo tricolore, che proviene da una famiglia di sportivi, con la mamma ex-campionessa di pallamano e il papà di basket.
PERCHE’ IL VOLLEY – “Ekaterina praticava ginnastica artistica fino ai 7 anni ma il suo fisico era adatto per altri sport e abbiamo deciso per la pallavolo. A 14 anni era già 194x60kg, aveva la tecnica, era coordinata nei movimenti ma non il fisico da atleta. Così le ho affiancato un preparatore atletico. In famiglia tutti sportivi. Io 190 cm, un passato da portiere di pallamano, il padre 212 cm, pivot nel basket. Kate è invece 202 cm”. IDEA ITALIA – “Il mio secondo marito Gamzat, medico sportivo, chirurgo e che ha lavorato con la squadra nazionale di basket ha visto lungo sul potenziale di Kate e ha spinto per venire in Italia perché qui ci sono le strutture e i club che formano le atlete, c’è cultura di pallavolo, gli allenatori preparati e competenti che in Russia non abbiamo. Siamo stati ospitati a Reggio Calabria da Dina Yasakova, grande pallavolista poi purtroppo venuta a mancare. Ci siamo rivolti a Giovanni Caprara e sua moglie Irina Kirillova che ci hanno indirizzati da Carmelo Borruto a Sassuolo. Grazie a loro se oggi Kate gioca da italiana. Scandicci è la nostra casa, sta realizzando i nostri sogni”.
NAZIONALITA’ SPORTIVA ITALIANA – “Borruto si é occupato 4 anni fa del primo tesseramento in Italia e per poterla tesserare si è dovuto accertare che la Federazione russa non l’avesse mai tesserata. C’erano due lettere, una cartacea e l’altra online, dell’allora presidente federale russo nelle quali si dichiarava che Kate non fosse mai stata tesserata per nessun club e quindi l’ufficio tesseramenti FIPAV, verificata la regolarità dei documenti, l’ha tesserata come giocatrice italiana. Poi l’inferno, dalle stelle alle stalle. La lista d’ingresso alla CEV per la Challenge di Scandicci, lo stop all’omologa della CEV, la registrazione della Federazione russa del 2017. Qui entra in gioco l’avv. Massimo Della Rosa che segue il contenzioso nei confronti della FIVB e della Federazione russa fino al TAS di Losanna e porta l’iter a termine, con successo. Successivamente Ekaterina diventa cittadina italiana per meriti speciali e devo ringraziare il presidente della Federvolley Manfredi, il ministro dell’Interno Piantedosi, ministro dello Sport Abodi e il presidente del Coni Malagò”.
LA RUSSIA – “Con il ct della Russia, Busato, ci siamo sentiti una sola volta per telefono perché i suoi parenti gli avevano detto che c’era una ragazza russa straordinaria ma la nostra volontà era l’Italia”.
DIMPLOMATA CON 87/100 – “Un voto strabiliante conseguito alla Maturità all’ITC in Relazioni Internazionali per il Marketing a Prato. Parla 5 lingue: russo, inglese, italiano, spagnolo e tedesco. Ha iniziato con la scuola privata poi ha voluto dare l’esame di Stato nella scuola pubblica. Parla e pensa nelle diverse lingue in base al contenuto”
Foto De Sanctis-Galbiati-Rubin_Fipav