#Pallavolo VistoDalBasso – Squadre azzurre: il futuro tra dubbi e certezze

(Leandro De Sanctis per il Corriere dello Sport) All’indomani dei due Mondiali che hanno tenuto accesa la luce dei riflettori sulla pallavolo per la bellezza di quarantadue giorni, il futuro delle due Nazionali italiane sembra presentarsi con due diverse facce. Sentimenti, problematiche e prospettive molto differenti, generanti fiducia da una parte, inquietudine dall’altra. Come si può vedere a parte, l’Italia è stata uno dei tre Paesi in grado di piazzare la Nazionale di pallavolo sia nella Final Six dei Mondiali maschili che in quella dei Mondiali femminili. La solita Serbia e gli Stati Uniti le altre due federazioni arrivate fino in fondo, o quasi, nei due tornei iridati. E questo ha indubbiamente un valore, dal momento che il Mondiale è la più fedele testimonianza dei valori espressi nello sport pallavolistico. Anche più dell’Olimpiade per certi versi, poiché ai Giochi arriva solo un numero ridotto di squadre, rispettando i criteri geopolitici di rappresentanza che penalizzano fortemente la presenza delle squadre dei continenti più forti, dove la concorrenza e la qualità delle nazionali è più elevata. Senza contare che ai Mondiali vanno squadre di 14 giocatori, in ossequio alle esigenze di organico che prevedono il doppio libero, e non solo 12 come ai Giochi. Il prossimo appuntamento è appunto quello olimpico, a Tokyo nel 2020. Ma come si presenterà la pallavolo italiana al cospetto dei cinque cerchi?

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