Pallavolo Russia – Dmitri Fomin (oggi dirigente) parla di cosa accade e accadrà alla Super League

E’ stato uno dei grandi della pallavolo russa a ridosso della caduta del muro di Berlino. La parte più bella della sua carriera di giocatore l’ha vissuta in Italia, prima a Ravenna e poi a Treviso. Con i nostri club ha vinto tanto non solo nella Penisola, ma anche in Europa. E con la sua nazionale ha strappato il titolo Europeo a Berlino nel 1991 togliendolo agli Azzurri di Julio Velasco.
Parliamo di Dmitri Fomin, classe 1968 nato a Sebastopoli in Crimea (uno dei territori che la Russia ha “preso” all’Ucraina), cittadino russo, ma con madre moglie e nipote che vivono a Kiev. Oggi Ds dell’ASK Novgorod, intervistato da Bo Sport ha parlato del presente della Super League russa, ma anche di come vede lui il fututo. Lo spunto è stata la separazione del Lettone Petrovs dalla sua squadra. Per uno dei pochi stranieri (ucraini a parte) che hanno lasciato la Russia-
POCHE PARTENZE – “Penso che ogni caso vada valutato a livello individuale. Gli atleti dei Balcani un tempo sono sopravvissuti ai bombardamenti della Jugoslavia, forse hanno la loro visione di ciò che sta accadendo. È possibile che qualcuno sia generalmente estraneo alla politica. Ma penso che il fattore principale sia ancora economico. Le persone hanno solo paura di perdere il lavoro, di perdere buoni contratti, quindi preferiscono fare il proprio lavoro finché la situazione lo consente”.
CONSENGUENZE DELLA GUERRA – “È ovvio che le conseguenze degli eventi in Ucraina riguarderanno assolutamente tutte le sfere della nostra vita. Hanno portato via il campionato del Mondo, i club sono stati espulsi dalle competizioni europee: non c’è niente di buono per noi in questa situazione. Tutti soffriremo”.
PROBLEMI ECONOMICI – “Ci saranno delle conseguenze economiche per quel che sta succedendo a livello di sanzioni. Il finanziamento di molti club dipende direttamente dal successo di alcune grandi società economiche. Se sono soggetti a sanzioni, avranno meno soldi. E in generale, ci viene promessa un’inflazione del 20 per cento. Se la situazione attuale peggiora, i club ricchi diventeranno meno ricchi e quelli di medie dimensioni potrebbero addirittura impoverirsi. Anche un taglio agli stipendi dei giocatori sembra inevitabile”.
MENO SPETTACOLO – “Lo spettacolo del torneo cadrà sicuramente. Abbiamo stranieri in ruoli chiave, giocatori che fanno la differenza. Non c’è bisogno di andare lontano: togli due stranieri dalla nostra ASK e sarà una squadra diversa. Senza stranieri, il livello scenderà. Cercheremo vie d’uscita da questa situazione”.
CAMPIONATO MENO COMPETITIVO – “Se i nostri ragazzi andranno a giocare all’estero, si indebolirà completamente il campionato. Penso che, se ci sarà un’opportunità del genere, molti voleranno verso i massimi campionati europei. Ci sarà richiesta tanata richiesta per i giocatori più forti della nazionale russa”.
DOVE POTREBBERO GIOCARE I RUSSI – “In Polonia forse no, ma li prenderanno gli italiani. Alcuni club storceranno il naso, ma ci saranno altri club che li prenderanno per interesse diretto. Se c’è un’opportunità per rafforzarsi con un giocatore tosto, allora non guarderà se viene dalla Russia o non dalla Russia. Penso che l’Europa sia ben consapevole del ruolo che un giocatore di pallavolo gioca nella politica russa. Ma oggi non puoi nemmeno ottenere un visto per i paesi europei, quindi la questione della partenza di massa dei russi non è rilevante ora. E non è chiaro se, ad esempio, la via asiatica sarà aperta ai giocatori”.